La Stampa, 11 giugno 2019
Renault contro Nissan
Fallita la fusione con Fiat Chrysler Automobiles a causa del pesante intervento attribuito a Emmanuel Macron, è ormai scontro aperto fra il vertice di Renault e il governo francese. Così il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, insiste a Tokyo sulla necessità di rinsaldare i rapporti fra la Régie e l’alleato giapponese, partner da vent’anni con partecipazioni incrociate (la casa francese ha il 43,4% in Nissan e i giapponesi il 15% in Renault). Ma il presidente del marchio francese, Jean-Dominique Senard, ancora furibondo per lo stop alla fusione che lui aveva personalmente contrattato con il presidente di Fca, John Elkann, ha scritto una lettera a Nissan in cui minaccia di bloccare la riforma della governance della casa nipponica. E Nissan, ovviamente non gradisce. Il gruppo giapponese segnala la propria contrarietà alla posizione espressa da Renault di opporsi alla riforma interna della governance, complicando ulteriormente i rapporti tra i due partner all’interno dell’alleanza. In particolare, l’amministratore delegato Hiroto Saiwaka si riferisce alle intenzioni dell’azienda francese di astenersi per far fallire di fatto la riforma. «Consideriamo la posizione della Renault alquanto spiacevole – dice – perché impedisce l’aspirazione di Nissan di migliorare la propria corporate governance, un progetto che era stato ampiamente discusso dal cda del gruppo e approvato da tutti i componenti, inclusi i membri di Renault». Nell’assemblea generale del 25 giugno, Nissan mira alla costituzione di 3 comitati – nomine, audit e remunerazioni, dopo l’arresto dell’ex presidente del c da del gruppo, Carlos Ghosn, accusato di illeciti finanziari dalla giustizia giapponese. L’astensione della Renault, che possiede il 43,7% di Nissan, non consentirebbe il raggiungimento della maggioranza dei due terzi per l’approvazione della riforma. Insomma, non si può certo dire che a Parigi marcino all’unisono.
La sensazione è che domani, all’assemblea di Renault a Parigi, potrebbe avvenire la resa dei conti. E sono in molti a scommettere che Senard getti la spugna ritirandosi nel suo castello in Provenza a produrre un pregiato vino rosè bio. Martedì 25 sarà quindi la volta dell’assemblea Nissan a Tokyo si metterà a posto un altro tassello. Il ministro Bruno Le Maire insiste e considera ancora aperta la partita per l’aggregazione Renault-Fca. «Resta una bella opportunità, ma non c’è fretta». Fonti vicine al gruppo italo-americano fanno però notare che «la linea dell’azienda è sempre quella del comunicato in cui si annunciava il ritiro della proposta di fusione».
Fca, intanto, prosegue nella sua strategia di sviluppo. Il gruppo guidato da Mike Manley ha raggiunto un altro accordo sulla guida autonoma, negli Usa, con Aurora, società guidata da ex manager di Google, Tesla e Uber, e che ha già partnership con Volkswagen e Hyundai. Il memorandum d’intesa riguarda i veicoli commerciali e non le auto per le quali Fca ha già una collaborazione con Waymo Google a cui fornisce i minivan ibridi Chrysler Pacifica. «Continueremo a lavorare con partner strategici – ha detto Manley – per rispondere alle esigenze dei clienti in un’industria in rapido cambiamento».
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI