La Stampa, 10 giugno 2019
Sui conti correnti fermi 1.230 miliardi
Più di un terzo della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane rimane parcheggiato sul conto corrente. È una tendenza che è stata seguita da molti risparmiatori italiani negli ultimi anni e che è confermata dalla Relazione annuale appena presentata da Banca d’Italia. A fine 2018, dice il rapporto, le famiglie tenevano fermi sui propri depositi bancari e postali ben 1.230 miliardi di euro. Si tratta di oltre il 30% dell’intero ammontare della ricchezza finanziaria delle famiglie, che alla fine dell’anno scorso arrivava a quota 4.217 miliardi di euro.
Il dato indica una maggiore propensione alla difesa del proprio patrimonio attraverso il parcheggio della liquidità. I forti cali in Borsa che hanno caratterizzato l’ultima fase del 2018 hanno inciso su questa attitudine a tenere i risparmi fermi. I dati di Bankitalia confermano questo andamento. L’analisi osserva, infatti, che «le tensioni sui mercati emerse nella seconda parte dell’anno si sono associate a una riduzione degli investimenti netti in attività finanziarie di circa il 20 per cento (37 miliardi di euro) e a un atteggiamento prudente da parte delle famiglie».
Le opzioni a disposizione
Cosa sceglie chi cerca la prudenza? Nel nostro Paese rimangono elevati gli acquisti di polizze assicurative a rendimento minimo garantito. Si tratta di un canale che negli anni assicura rendimenti interessanti e che è al riparo dagli umori dei mercati finanziari. Inoltre consente di diversificare il rischio. Al contrario, la ricerca di cautela ha allontanato le famiglie da azioni e fondi comuni che poi sono gli asset più a rischio. È quanto rilevato dal report di Bankitalia.
A sorpresa, nelle preferenze di chi investe sono di nuovo i i Btp. «Nonostante la volatilità dei prezzi, sono tornati a crescere gli acquisti di titoli di Stato che garantiscono rendimenti alti ai risparmiatori che li mantengono in portafoglio fino alla scadenza».
Qual è il prezzo della liquidità? Chi tiene i propri risparmi fermi sul conto corrente deve fare i conti con l’inflazione che, anno dopo anno, erode le somme tenute ferme e non fatte fruttare con l’investimento più opportuno. Si tratta di un conteggio che va fatto nel lungo periodo. In pratica, in dieci anni, un’inflazione annua del 2% porta a una forte riduzione del valore reale dei soldi. Per fare un esempio, 10 euro fermi sul conto corrente dopo dieci anni finiranno per valerne otto circa. Si tratta di un aspetto che pochi prendono in considerazione ma che finisce per pesare sulle finanze personali. È anche vero che l’inflazione in Italia e nell’area euro, in questa fase, è a livelli bassi. Tuttavia l’obiettivo della Banca centrale europea è di portare questo tasso in area 2%.
Tra i parcheggi ci sono comunque soluzioni che proteggono dall’erosione legata alla corsa dei prezzi. Si salva dall’inflazione chi, per esempio, sceglie alcune forme di risparmio vicine al contro corrente che sono i conti deposito. Si tratta di moderni salvadanai elettronici che pagano un interesse periodico. Sono al sicuro da turbolenze e non prevedono quasi mai costi. Oggi, le offerte migliori sul mercato superano il rendimento lordo del 3% annuo. Alcuni operatori si spingono di nuovo su soglie elevate. Si tratta, tuttavia, di formule che richiedono un vincolo di diversi anni. È il caso di Banca Ifis che con il suo Rendimax oggi paga il 3% lordo annuo ma su depositi vincolati per 60 mesi. Per chi si ferma a 12 mesi, la proposta è dimezzata a un tasso intorno all’1,5%. Un’altra forma di parcheggio alternativa ai conti è quella dei nuovi prestiti tra privati (o «social lending»). Il servizio è offerto da diverse piattaforme online. Chi è disposto a offrire una somma in prestito oggi riesce a ricavare interessi che arrivano anche all’8%. È quanto offre a chi mette a disposizione oggi i propri risparmi il sito Prestiamoci. Smartika, altra realtà di questo nuovo mondo che sta crescendo anche in Italia, dichiara tassi medi lordi del 6,5% negli ultimi 12 mesi. I rischi non mancano ma, secondo quanto dicono queste piattaforme, per ridurli al massimo, il denaro prestato viene diversificato su 50 richiedenti. Va detto che i prestiti tra privati sono comunque soluzioni che vanno inserite solo a piccole dosi tra le scelte di investiment.