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 2019  giugno 09 Domenica calendario

Biografia di Dominic Thiem

Dopo il match vinto da Thiem su Djokovic sono stato raggiunto dalla pseudo troupe di una televisioncina svizzera, formata in realtà da 2 giovani, uno dei quali mi ha chiesto: «Ma lei Dottore, con tutta la sua esperienza, se l’aspettava?». «Non dico di esserne stato certo, ma dopo l’inizio di venerdì mi era venuto un dubbio. Lo stesso che mi era già venuto l’anno passato, vedendo che, a Parigi, Thiem non si trovava male. Ricordo che nel 2016 era entrato nei primi 10 raggiungendo la semi al Roland Garros, e l’anno scorso era arrivato in finale». «Lei dimentica che aveva già battuto Djokovic a Parigi nel 2017. Ma di oggi cosa pensa?». «Penso che con un dirittone così liftato e un rovescio tanto tagliato Djokovic si sia trovato male. Già si era scoperto in crisi alla prima interruzione per pioggia, sul 3-1 nel terzo. E oggi sul 4-1 nel quarto». «E cosa avrebbe dovuto fare Djoko secondo lei?». «Giocare più lungo e più regolare. Sommergerlo sul rovescio». «Ma da che colpo è stato soprattutto battuto Nole?». «Dalle rotazioni opposte di diritti e rovesci». «Lei se lo immaginava?» «Ho visto per la prima volta Thiem nel 2013, a Como, quando fu ospite del mio amico Corbella proprietario dell’Hotel Tre Re. Lo vidi in finale contro Carreño Busta, quando era allenato da Bresnik. Mi piacque, non solo per il liftone di diritto, ma perché rifiutò una cena che volevamo offrirgli. Disse che doveva prendere il primo treno, per andare a vincere il torneo di Genova. Ora, sei anni dopo, rischia di vincere Parigi».