Teresa Ciabatti per www.corriere.it, 8 giugno 2019
“HO COMPRATO I CENTRALINI PER BARARE E VINCERE I REALITY” - LELE MORA SI CONFESSA CON TERESA CIABATTI: “NEL MIO ‘LELE CLUB’, IL PRIMO LOCALE GAY D’ITALIA, VENIVANO MONSIGNORI E POLITICI. LA SERA TORNAVO A CASA COI SACCONI NERI DELLA SPAZZATURA PIENI DI SOLDI - HO PASSATO 407 GIORNI IN CARCERE, MI È APPARSO PADRE PIO E MI HA DETTO…” -
«Se devo pensare alla mia giovinezza, dico Porto Cervo». Estate 2005, dal cielo piovono colombe, Dario Gabriele Mora detto Lele ha cinquantun anni. Esattamente questa è la sua giovinezza. Non l’infanzia a Bagnolo di Po (Rovigo), nella casa colonica con mamma e papà, i bambini infilati nei tini a schiacciare l’uva, e Lele impaurito di rimanere imprigionato, cosa che sogna di notte, a quattro, cinque anni, lui piccolo, sempre più piccolo - nel sogno rimpicciolisce - a sprofondare nell’uva, annaspare, senonché a otto anni è abbastanza grande per uscire dal tino, e salvarsi da solo.
L’intuizione di Peppa Pig e il primo locale gay d’Italia Lele Mora è proprietario di negozi di giocattoli (a domanda «quanti ne hai?», risposta «non ricordo»), investimento concretizzato a seguito del viaggio in Inghilterra, quando scopre un maialino rosa di cui intuisce il potenziale, segnalandolo a Giochi Preziosi. È Lele Mora a portare in Italia Peppa Pig. Ma torniamo alla gioventù, al tempo per arrivarci («hai presente quel film con Brad Pitt o Johnny Depp, lui che nasce vecchio e diventa giovane dopo»).
Non è giovinezza Verona, 1975, l’epoca del Lele Club, primo locale gay d’Italia (malgrado a controllare la storia esisteva già il Tabasco di Firenze, noi però seguiamo Lele, crediamo a lui, perché questo non è il racconto di ciò che è stato davvero, ma di ciò che Lele ricorda). Dunque Lele Club, aperto dalle 18 a mezzanotte, orario di rientro in caserma dei militari. «Venivano monsignori, politici», ricorda Lele. «La sera tornavo a casa coi sacconi neri della spazzatura pieni di soldi».
Il carcere e Padre Pio «In carcere mi appare Padre Pio». Lele racconta di essersi addormentato mentre vedeva uno speciale di Massimo Giletti proprio su Padre Pio. Notte, d’improvviso una luce accecante, e si materializza il frate. «Ce la farai» dice con voce roca, esattamente la sua. Padre Pio lo incoraggia a resistere, prevedendo l’imminente scarcerazione. Parla di prove terrene, solo prove terrene per meritarsi il Paradiso. E all’idea di Paradiso Lele si commuove, come si commuove passando di fronte alla casa in Sardegna, dove è tornato di recente con Enrico Lucci al quale dice: «No, non fermarti (...). C’ho messo una vita per farmela, e me l’hanno portata via».