Libero, 7 giugno 2019
Aids, 3.400 casi all’anno in Italia
Su 3.400 nuovi casi all’anno, 800 sono milanesi: il capoluogo lombardo, infatti, se da un lato si conferma la città più europea d’Italia per quanto riguarda i servizi offerti alle persone con hiv, dall’altro si conferma anche capitale italiana dei contagi. Tuttavia, o forse proprio per questo, Milano è capofila nella battaglia all’Aids: lo scorso febbraio, è stato avviato un progetto di prevenzione, incluso nelle iniziative previste dal network internazionale contro l’hiv “Fast track cities”, che pone l’obiettivo di ridurre a zero i contagi entro il 2030. Dall’undicesimo congresso nazionale ICAR Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, in corso fino a domani, emerge che in Italia le persone con hiv sono 120mila, dei quali il 12 per cento è inconsapevole del proprio stato di salute. Di questi 1500 casi, uno su tre è in una fase avanzata di immunodeficienza: «Costoro hanno un rischio di morte quintuplicato rispetto a chi riceve la diagnosi in stadio precoce», mette in guardia Andrea Antinori, Direttore dell’U.O.C. Immunodeficienze Virali dell’ospedale Spallanzani di Roma. «Oltre il 90-92 per cento di chi è in terapia antiretrovirale è in soppressione virologica e, quindi, non trasmette l’infezione». Eppure, oggi si tornano a vedere morti per Aids: «Il Ministero e gli enti preposti hanno abbandonato la prevenzione primaria, non se ne parla più» denuncia Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge. «Le fasce più vulnerabili sono oggi gli adolescenti, si vedono casi di contagio nelle ragazze legati al loro primo rapporto sessuale. Sta per arrivare l’estate: genitori parlate ai figli e regalate il preservativo».