Il Sole 24 Ore, 7 giugno 2019
Se il ghiaccio diventa un rifiuto
La neve non è un rifiuto, dovette specificare l’articolo 214-bis del decreto 152 sull’ambiente per frenare le intemperanze persecutorie di marescialli, periti della procura e funzionari. Nel raccontarlo, Il Sole 24 Ore del 2 giugno descriveva il fatto come un’assurdità. Ma la fantasia è stata superata dalla realtà. Se la legge specifica che solo la neve non è un rifiuto, allora significa che è un rifiuto il ghiaccio: ci segnalano che due anni fa i vigili di Godega Sant’Urbano (Treviso) denunciarono lo smaltimento illecito di ghiaccio, il quale a giudizio dei solerti agenti avrebbe dovuto essere conferito in apposita discarica autorizzata.
Sono alcune delle assurdità delle leggi sui rifiuti, tema su cui in questi giorni si sta arrivando a una norma end of waste per sbloccare la paralisi del riciclo.
Con una lettera al Sole 24 Ore la Pbr Intergreen di Maclodio (Brescia) rileva che l’attività di riciclo della ghiaia e della sabbia depurata e lavata che risulta dalle attività di risanamento è stata bloccata perché ritenuta un rifiuto. «Con il rinnovo della nostra Aia – scrive l’azienda – la Provincia di Brescia (non sapendo come fare) ci congela e sospende tale attività di recupero. I materiali recuperati sono, o erano, marcati CE perciò simili ad una materia prima». Il materiale non è più ricuperato e venduto ma deve essere portato in discarica.
Per quanto riguarda il ghiaccio considerato un rifiuto, va osservato che la vicenda alla fine ha avuto un lieto scioglimento. In acqua.