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 2019  giugno 06 Giovedì calendario

Duterte racconta di essere stato «un po’ gay»

Per uno che si è paragonato ad Adolf Hitler, che ha dato del «figlio di puttana» a papa Francesco (a causa degli ingorghi per le vie di Manila causati dalla visita del pontefice) e persino a Dio, che considera pure «uno stupido», suscitare scandalo è un gioco da ragazzi. Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine dal 2016, non si smetisce e dichiara di essere stato «un po’ omosessuale» ma di essere «guarito». Lo ha detto durante un intervento davanti alla comunità filippina di Tokyo, secondo quanto riporta il sito di Manila Rappler.news. Il coming out, come si chiama la rivelazione di essere gay, è stata subito seguita dall’accusa rivolta a uno dei suoi maggiori oppositori politici, Antonio Trillanes, di essere gay per come si muove. «Io e Trillanes siamo simili, ma io sono guarito», ha spiegato Duterte. il presidente ha dichiarato di essere «tornato ad essere un uomo» dopo aver incontrato la prima moglie, Elizabeth Zimmermann, dalla quale è ora separato. «Le donne belle mi hanno curato», ha precisato; «ho iniziato a odiare gli uomini belli e a preferire le belle donne». Detto en passant, l’attuale fidanzata del presidente, Honeylet Avancena, è più giovane di lui di 25 anni. Trillanes non l’ha presa bene. Contattato dal New York Times, l’esponente dell’opposizione, che ha più volte accusato il Capo dello Stato filippino di gravi violazioni dei diritti umani, ha fatto una dichiarazione che complica ulteriormente il rapporto tra i due politici: «Ammettendo il suo passato gay, comincio a essere sospettoso della reale natura di quella che sembra una vera e propria ossessione di Duterte nei miei confronti». Il senatore – che si sente insidiato sessualmente dal presidente – ha poi insinuato: «È possibile che la sua proiezione di “uomo forte” sia solo una facciata». Chi sia più omofobo dei due resta da capire, come pure chi dei due sia più ossessionato sessualmente dall’altro. 

INDECISO
Duterte, in verità, ha sempre alternato battute maschiliste ad aperture ai diritti omosessuali. Durante la campagna presidenziale si era detto a favore della legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, anche se poi ha fatto dietrofront a causa delle difficoltà, così disse, che avrebbe incontrato in un Paese fortemente cattolico come le Filippine. Poco dopo, senza alcuna remora, insultò l’ambasciatore statunitense Philip Goldberg definendolo «un omosessuale figlio di puttana» (di gran lunga l’offesa preferita da The Punisher, come viene soprannominato per la sua dura repressione dei narcotrafficanti). Omosessuali, secondo lui, sarebbero anche i guerriglieri comunisti filippini anti-governativi e i vescovi cattolici locali. Il tema dell’omosessualità riemerge spesso nella carriera politica dell’uomo forte di Manila, come pure l’antipatia per la chiesa di Roma. Nel dicembre 2015 quando era ancora sindaco di Davao, affermò di aver subito abusi sessuali, quando era bambino, da parte di un prete, il gesuita americano Mark Falvey. Il sacerdote venne accusato di abusi su nove minori nella diocesi di Los Angeles ma le accuse di Duterte non hanno avuto seguito.

BARZELLETTE
È sempre difficile capire fino a che punto arriva la verità dei fatti e dove inizia a scatenarsi la fantasia boccaccesca di Rodrigo: per attaccare il suo bersaglio preferito, cioè i preti, una volta durante un comizio raccontò di aver molestato la cameriera da ragazzo. «Entrai nella sua stanza mentre dormiva e la toccai nelle parti intime cercando di andare oltre, ma lei dormiva». Poi il giovane Duterte se ne andò a confessarsi e il sacerdote gli disse che per ottenere il perdono avrebbe dovuto recitare un padrenostro. Bahaghari, un’associazione filippina per i diritti dei gay e dei transgender, ha reagito in maniera molto dura all’ultima sparata: «È sintomatico di una malattia grave: quella dell’ignoranza, del pregiudizio e dell’odio», afferma l’organizzazione in una nota. «Queste dichiarazioni, come le sue osservazioni perverse e offensive sulle donne, non possono essere prese alla leggera o semplicemente considerate barzellette». E forse qui si sbagliano.