ItaliaOggi, 6 giugno 2019
La luce blu da Led nuoce alla retina e al ritmo biologico
Sono ecologici, consumano poco, sono facili da produrre. I diodi elettroluminescenti, meglio noti come Led, hanno tutte le caratteristiche per essere apprezzati. Non tutti sanno, però, che essi possono essere pericolosi per la salute. In un avviso reso pubblico il 14 maggio scorso, l’Anses, l’Agenzia nazionale francese di sicurezza sanitaria per l’alimentazione, l’ambiente e il lavoro, ha messo in guardia sugli effetti della luce blu sulla retina e sul ritmo biologico, soprattutto dei più giovani. Secondo l’Anses, gli ultimi studi «mostrano effetti fototossici a breve termine legati a un’esposizione acuta alla luce blu dei led ed effetti a lungo termine legati a un’esposizione cronica, che aumentano il rischio di una degenerazione maculare legata all’età». Inoltre l’esposizione, anche molto debole, alla luce blu la sera e la notte perturba i ritmi biologici e il sonno ed è associata a disturbi metabolici, come l’obesità e il diabete, o addirittura a patologie cardiovascolari. Particolarmente vulnerabili sono bambini e adolescenti, il cui cristallino, che protegge la retina, è trasparente e permeabile alla luce.Scoperto nel 1992, il Led ha rivoluzionato il mondo dell’illuminazione ed è valso ai suoi inventori il Premio Nobel per la fisica nel 2014. A partire dal 2000, i Led arrivano sul mercato in maniera massiccia proprio nel momento in cui l’Unione europea limita l’utilizzazione delle lampade a incandescenza e alogene, troppo energivore, fino ad arrivare a decretarne lo stop alla produzione rispettivamente nel 2013 e nel 2018.
I Led, diffusi ormai ovunque (schermi di pc e telefonini, giochi elettronici, fari automobilistici, illuminazione domestica), oggi sono classificati in gruppi di rischio che vanno da 0 a 3, a seconda che siano senza rischio (0), che presentino un rischio debole (1), moderato (2) o elevato (3). Dal 2012 le lampade a uso domestico devono obbligatoriamente far parte dei gruppi di rischio 0 o 1. Tuttavia la regolamentazione europea si applica solo all’illuminazione domestica e non agli schermi dei dispositivi elettronici. L’Ansee consiglia dunque di limitare l’esposizione alla luce blu soprattutto la sera, quando la luce naturale comincia ad abbassarsi.
«Ci sarebbero i mezzi tecnologici per realizzare Led meno ricchi di luce blu e dunque meno aggressivi», osserva l’Ansee, «ma è più difficile e costoso».