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 2019  giugno 06 Giovedì calendario

Silvio Berlusconi ha ipotecato la sua villona

Da molti anni non lo si vede più in tv, ma ha rappresentato la storia della Fininvest e proprio l’anno scorso ha ricordato in una drammatica intervista di esistere ancora, anche se nessuno nel piccolo schermo si è più ricordato di Marco Columbro. Era uno dei presentatori più noti, di grandissimo successo in coppia con Lorella Cuccarini, e vinse pure 13 telegatti. Poi nel 2003 per un aneurisma finì in coma più di un mese. Lunga riabilitazione, ma da allora al suo vecchio mestiere non è più tornato. Qualche televendita e un’altra vita: il ritorno alla vecchia passione del teatro, una nuova spiritualità che lo ha fatto avvicinare ai buddisti, un resort in Toscana dove ha iniziato a produrre anche prodotti biologici.Quando ha raccontato la sua storia da desaparecido della televisione, deve averla letta Silvio Berlusconi, commuovendosi. E qualche mese dopo, una mano a Columbro, a modo suo, deve averla data. L’ex presentatore aveva bisogno di vendere la sua villa unifamiliare su tre piani a Basiglio, nel cuore di Milano 3, di fronte a quella di Alba Parietti e a pochi passi da quella di Massimo Boldi. Il Cavaliere ha messo mano al portafoglio e l’ha rilevata attraverso una delle sue immobiliari, la Dueville di Segrate che spesso ha risolto problemi simili a personaggi della cerchia di Berlusconi.
Quando c’è stato bisogno ad esempio ha rilevato a Sarteano, nel senese, la casa di Daniele Mariani e della moglie Simonetta Losi che per anni hanno allietato al piano bar le serate di Berlusconi. Stesso gesto fatto alle porte di Roma per il più celebre dei chansonnier di corte degli anni felici del Cavaliere: Mariano Apicella. E quando ha avuto bisogno, Berlusconi è venuto incontro anche a un suo ex parlamentare non più rieletto, Massimo Maria Berruti, che voleva disfarsi della sua abitazione romana. Mica un bilocale: 420 metri quadrati rilevati dalle immobiliari del leader di Forza Italia per 1,7 milioni di euro, e pazienza se poi tutti hanno ironizzato sull’indirizzo in cui si trovava: via delle Zoccolette, a due passi da ponte Sisto.
L’aiutino a Columbro è una delle novità che emergono dai bilanci 2018 delle immobiliari berlusconiane depositati alle camere di commercio da pochi giorni. La principale di queste è la Immobiliare Idra che ha in pancia la proprietà delle ville più note di Berlusconi: la Certosa a punta Lada, porto Rotondo, villa San Martino ad Arcore (dove vive per lo più il presidente azzurro), e quella di Macherio dove un tempo soggiornava l’ex moglie Veronica Lario. Da quelle case, quest’anno, vengono dolori al Cavaliere, perché il bilancio della immobiliare ha chiuso con una perdita rilevante, di 5,8 milioni di euro (l’anno precedente sempre in rosso era, ma di 2,4 milioni di euro). Il patrimonio, in sé, è aumentato, grazie a una raffica di acquisti in Sardegna (per lo più terreni confinanti con villa Certosa) che hanno fatto salire il valore delle immobilizzazioni in terreni e fabbricati da 376 a 392 milioni di euro.
Quella perdita è dovuta però soprattutto a una operazione finanziaria che pesa sull’anno, e che ha i suoi oneri non indifferenti. A controllare l’immobiliare infatti è un’altra società della galassia di famiglia, la Dolcedrago controllata quasi interamente dal Cavaliere (si dividono il restante 0,5% i due figli di primo letto, Piersilvio e Marina), che, negli anni, aveva finanziato con prestiti senza interessi e (in misura minore) con un prestito oneroso, lo sviluppo delle proprietà immobiliari.
Nell’ultimo anno però Dolcedrago aveva bisogno di liquidità, e così si è fatta restituire dalla società che controlla le tre villone del cavaliere, 54 milioni di euro del finanziamento complessivo di 117 milioni che era stato concesso. La Idra immobiliare si è trovata in qualche difficoltà di cassa, e l’ha risolta lanciando un prestito obbligazionario di 80 milioni di euro, interamente sottoscritto anche perché a garanzia ipotecaria è stato dato proprio il complesso sardo della Certosa.
I soldi servono, perché mantenere quelle tre villone non è cosa per qualsiasi tasca: nel 2018 Berlusconi ha speso 15,5 milioni di euro, 2,6 milioni più dell’anno precedente. Il grosso della spesa riguarda le «lavorazioni esterne», che ammontano a 7,7 milioni di euro, quasi 1,5 milioni più dell’anno precedente. Altra somma rilevante è quella per le spese di manutenzione e riparazione, che sono ammontate a 4,7 milioni di euro (anche qui in deciso aumento rispetto ai 3,2 milioni dell’anno precedente). Però Berlusconi è riuscito a risparmiare non poco sulle utenze, segno di una sua presenza sicuramente più ridotta in qualcuna delle ville.
Percentualmente il risparmio più grande è stato quello sulle spese telefoniche, che sono crollate da 171.217 euro a 106.105 euro con un guadagno di 65.112 euro. Segno che ci sono state meno riunioni e conference call nelle ville del cavaliere, e magari di qualche buona occasione colta con i fornitori. Scende notevolmente anche la bolletta dell’acqua che era pesante soprattutto a villa Certosa, ormai poco frequentata: la spesa cade da 1,1 milioni a 715 mila euro. Risparmiati poco meno di 21 mila euro nella bolletta del gas, che oggi ammonta comunque a 113 mila euro, e 20 mila euro in elettricità per cui le tre ville comunque spendono 436 mila euro l’anno.

Il Tempo