Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  giugno 06 Giovedì calendario

John Wayne e la serialità

Iris ha trasmesso ancora una volta un classico del cinema western, Un dollaro d’onore (Rio Bravo,1959) di Howard Hawks, con John Wayne, Dean Martin, Walter Brennan, Angie Dickinson, Ricky Nelson (martedì, ore 21,15). Non vogliamo certo recensire il film (non ce ne sarebbe nemmeno bisogno) quanto capire come un classico sia, a sua volta, un generatore di altre storie e come la serialità americana si nutra fortemente degli archetipi della narrazione hollywoodiana. Per esempio, uno dei temi dominanti della storia è la lotta della legge contro la sopraffazione: con l’aiuto di un amico alcolizzato, di un vecchio zoppo e di un ragazzo dalla pistola svelta, lo sceriffo John T. Chance tiene a bada una banda di prepotenti che vogliono liberare un compagno dal carcere (4 contro 40). L’aspetto più interessante è il tema dell’assedio, il clima di coprifuoco, di controllo, di ronda notturna.
Il tema dell’assedio è un tema antico che puntualmente ritorna (leggere L’assedio e il ritorno di Franco Ferrucci), così come il tema del riscatto dal vizio (con rude terapia, lo sceriffo convince il «borracho» Dude a non bere più per riconquistare l’onore perduto), così come la rappresentazione delle tre età della vita (dal vecchio sciancato e lamentoso al giovane dalla pistola svelta). Gli studiosi chiamano mitopoiesi questa forza generativa dei classici: una sorta di telefono senza fili che passa di generazione in generazione, tramandando personaggi e motivi ricorrenti, accrescendone la forza narrativa attraverso mille varianti.
Per non parlare del ruolo della musica: quando il «cattivo» vuol far capire ai suoi antagonisti che non ci sarà pietà ordina ai mariachi del saloon di intonare il «Deguello», la musica che i messicani suonarono nell’assedio di Alamo. I «nostri» rispondono con My Rifle, My Pony and Me. La variante Hawks si chiama anche ironia.