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 2019  giugno 05 Mercoledì calendario

La Basilicata ha il record di obesi

Gli italiani che più di tutti hanno problemi con la bilancia? Sono i lucani. Sarà l’irresistibile richiamo del pane di Matera o dei peperoni “cruschi”, specie se mangiati in quantità non proprio da dieta, fatto sta che a Potenza e dintorni si registra la più alta percentuale di persone in sovrappeso del Paese. Il 53% del totale contro una media nazionale che si assesta appena (si fa per dire) al 40. Insomma, oltre un lucano su due a tavola si serve, e si serve abbondantemente. Lo certifica una recente ricerca dell’Università popolare Stefano Benemeglio, un istituto tricolore che da circa cinquant’anni è impegnato nel campo della ricerca sul comportamento umano. Comportamento che, va da sè, non si arresta di certo in cucina. Soprattutto nella patria degli spaghetti e della pizza: gli italiani con una diagnosi di obesità già accertata sono la bellezza di sei milioni (cioè il 10%), quelli con qualche chilo di troppo altri ventiquattro. Buone forchette sì, ma forse pure troppo. I dati della Benemeglio si basano sui numeri messi nero su bianco dall’Istat. Come a dire, più ufficiali di così si muore. E fotografano uno Stato spaccato in due, anche quando si tratta di menù culinari. Già, perchè se il primato delle bilance che ballano va alla Basilicata, in realtà è tutto il Sud che annaspa sotto il peso della tavola imbandita. La Campania vanta il 48% degli abitanti in sovrappeso, la Sicilia il 47. Gli obesi veri e propri, invece, si concentrano nel piccolo Molise (tra Campobasso e Isernia se ne conta il 15%), in Puglia (un altro 14%) e in Abruzzo (il 13%). Al Nord, invece, è tutta un’altra musica: specie in Trentino Alto Adige che segnala percentuali molto più basse: il 26% di abitanti in sovrappeso e il risicato 7% di obesi che gli vale persino la palma d’oro di regione più a dieta dello Stivale. Ma vanno bene anche Val d’Aosta e Lombardia, dove meno di un cittadino su dieci si fa beccare – letteralmente – con le mani nella marmellata. Lo sguardo d’insieme, tuttavia, non è dei più rassicuranti: quattro italiani su dieci avrebbero bisogno (a vario titolo) di un dietologo. E – sorpresa, ma neanche tanto – alla linea ci tengono di più le donne degli uomini: solo il 36% del gentil sesso è in sovrappeso, mentre per i maschietti si parla di un abbondante 44%. C’è poco di cui sorridere, tra l’altro: un conto è eccedere di tanto in tanto con pane e salame, un conto è finire all’ospedale. Le malattie collegate a un’alimentazione non equilibrata, cioè, nel nostro Paese sono in crescita: basti pensare che nosocomi e policlinici hanno tra i propri pazienti il 5,4% di diabetici. «E per di più», puntualizza il presidente della Benemeglio Samuela Stano, «le diete dimagranti senza la necessaria forza di volontà risultano essere fallimentari nel contrastare il problema». Della serie, il 90% di chi lesina sull’arrosto della domenica, se non è convinto della scelta, in sei mesi riprende il peso che aveva perso (spesso) a fatica.