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 2019  giugno 05 Mercoledì calendario

All’asta la torre degli scacchi di Lewis

Il viso grinzoso, la tunica lunga sino ai piedi, un occhio mancante: 8,8 centimetri che racchiudono una storia avvincente e misteriosa. La casa d’aste Sotheby’s ha annunciato che a luglio venderà a Londra una statuetta in avorio che fa parte della scacchiera di Lewis, tra i reperti più importanti e affascinanti del Medioevo. Il pezzo, il corrispondente di una torre, era stato dato per perso ed è venuto alla luce senza preavviso quando un signore si è recato presso la casa d’aste per una valutazione gratuita. Si è scoperto così che per un paio di generazioni era stato di proprietà di una famiglia che lo aveva acquistato per 5 sterline e, pur apprezzandolo, lo teneva in un cassetto, non avendo idea del fatto che si trattasse di un cimelio prezioso. Immaginarsi la sorpresa, allora, di fronte alla stima di Sotheby’s: tra 600.000 e un milione di sterline.
«Era di mio nonno», ha raccontato il proprietario, che preferisce rimanere anonimo. «Quando è morto è passato a mia madre, che ne è sempre stata affascinata. Lo tirava spesso fuori, lo guardava, lo accarezzava. Siamo cresciuti credendo che avesse poteri magici. È un oggetto così particolare». In realtà è unico, o quasi. Parte di una scacchiera ritrovata sull’isola di Lewis, nelle Ebridi esterne, nel 1831. Leggenda vuole che sia stata una mucca al pascolo a dissotterrare lo scrigno nella baia di Uig. Dentro, c’era un tesoro che tuttora Scozia e Inghilterra si contendono. Il commerciante che se ne impossessò, infatti, vendette undici statuette all’Associazione di antiquari scozzesi – oggi sono conservate a Edimburgo nel National Museum of Scotland – e 82 al British Museum. Neil McGregor, ex direttore del museo londinese, nel libro «La storia del mondo in 100 oggetti» le descrive come dei piccoli tesori che «ci trasportano direttamente nel cuore del Medioevo, mostrandocene il gusto, la conoscenza, l’intelletto». Opere fondamentali, insomma, per comprendere quel periodo storico in tutta la sua complessità, i contatti tra Paesi e, già allora, gli scambi culturali. 
Quando si è trovato davanti il pezzo, l’esperto di Sotheby’s Alexander Kader è rimasto a bocca aperta. «Succede spesso di essere chiamati per valutazioni gratuite. Di solito sono cose che non valgono molto, ma quando ho visto questa statuetta ho capito subito cos’era». Con molta probabilità, la scacchiera è stata realizzata a Trondheim, in Norvegia tra il 1100 e il 1200, anche se alcuni esperti sostengono che provenga originariamente dall’Islanda. Lewis era sulla rotta commerciale con l’Irlanda e tra le ipotesi c’è quella che i pezzi siano stati nascosti da un mercante in viaggio e ritrovati per caso solo diversi secoli dopo. Intagliati in avorio di tricheco e denti di balena, i pezzi sono inusuali e spettacolari. È possibile che in origine fossero 96, sufficienti per tre scacchiere. Re e donne seduti su troni, cavalieri a cavallo, alfieri, pedoni a forma di obelischi, torri con sembianze umane e il viso da guerriero che adesso ritrovano un compagno perduto.