Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  giugno 05 Mercoledì calendario

Come cambia il codice degli appalti

Che cosa ha scatenato la polemica sugli appalti?
Un emendamento della Lega al decreto sblocca cantieri, sul quale la maggioranza aveva lavorato a lungo in Senato, che prevede la sospensione secca per due anni di sei norme previste dal Codice degli Appalti, per accelerare la realizzazione delle opere. Il M5S ha contestato sia il metodo, un testo non concordato, che il merito e lo stesso ha fatto il premier Giuseppe Conte, sollecitando un chiarimento.
Come si è raggiunto il compromesso?
Evitato lo scontro in Aula, M5S e Lega hanno concordato una sospensione temporanea e più limitata delle regole previste dal Codice, mantenendo per il resto le modifiche al decreto originario apportate dalla maggioranza in questi due mesi di lavoro.
Quali norme del Codice Appalti verranno sospese?
Quattro di quelle originariamente proposte dalla Lega. Non si applicheranno per due anni le norme che oggi obbligano i comuni non capoluogo a ricorrere alle stazioni appaltanti uniche per mettere a gara i lavori, quelle che prevedono la nomina dei Commissari di gara tra i membri dell’albo Anac (che non è ancora completo), e quelle che vietano gli appalti integrati, cioè l’affidamento congiunto alle imprese della progettazione esecutiva e dei lavori. 
Cosa cambierà per i subappalti?
L’emendamento della Lega puntava a superare anche il tetto massimo dei lavori che possono essere dati in subappalto, il 30% secondo la vecchia norma. Il tetto resterà, ma sarà elevato al 40%. Salta invece, come chiedeva la Lega, l’obbligo per le imprese di indicare in sede di offerta la terna delle imprese subappaltatrici. Resta anche il tetto massimo del 30% da attribuire al punteggio economico nella valutazione delle offerte economicamente più vantaggiose per gli appalti. La Lega voleva abolirlo, ma quel vincolo rimarrà per impedire che si determini, in concreto, l’applicazione del principio del minor prezzo. 
Come cambiano le soglie di valore per determinare l’affidamento dei lavori?
L’intesa resta quella raggiunta in Commissione al Senato. Sotto 40 mila euro affidamento diretto, tra 40 e 150 mila euro affidamento diretto sulla base di tre preventivi, tra 150 e 350 mila euro procedura negoziata con l’invito di almeno 10 operatori, che salgono a 15 per le gare di valore tra 350 e un milione di euro. Procedura aperta, infine, per le gare tra 1 e 5,5 milioni di euro, la soglia che fa scattare la gara europea.