Libero, 4 giugno 2019
I ladri di piante
Nei vivai, tra le stradine sterrate di campagna, appena si fa buio e i grilli cominciano a cantare. Dentro i cimiteri, tra le lapidi e le cappelle delle famiglie più facoltose. Nei giardini privati di villette a schiera e caseggiati. Nelle aiuole curate che colorano i viali delle città e resistono allo smog. I ladri di fiori e piante sono ovunque, si muovono rapidi e silenziosi, colpiscono a raffica e spariscono senza spesso lasciare traccia. C’è chi ruba per conto proprio, per abbellire il balcone o fare soldi facili, e chi lo fa su commissione per bande organizzate e sempre più ramificate. Primavera fa rima con saccheggio per vivaisti e floricoltori di tutta Italia, un settore che in tutta Italia conta 27mila aziende e dà lavoro a oltre 100mila persone. La regione che più fa gola ai furfanti è la Toscana, in particolare la zona di Pistoia e dintorni. Qui, nel distretto florovivaistico più importante del paese, ci sono 5mila ettari di vivai divisi tra 1.470 imprese: una sorta di grande parco divertimento per i ladri green che colpiscono indisturbati, lontano da occhi indiscreti. Da queste parti i furti sono la regola, ma continuano a fare notizia perché di mezzo c’è un giro d’affari non indifferente. Migliaia di piante vengono sradicate dai campi e fatte sparire su furgoni anonimi che sgommano direzione mercato nero: il danno economico, ogni anno, si aggira tra i 200 e i 300mila euro. «Nell’ultimo periodo, complice la crisi economica, il fenomeno si è ampliato e ha raggiunto dimensioni preoccupanti. I danni si vedranno soprattutto nei prossimi anni, quando verranno a mancare le produzioni tipiche del nostro distretto. Saremo costretti ad andare a ricercare le piante fuori dall’Italia: oltre al danno la beffa», spiega Fabrizio Tesi, legale rappresentante dell’azienda vivaistica Giorgio Tesi Group nonché presidente di Coldiretti Pistoia.
ALTO RISCHIO
L’ultimo colpo risale a fine marzo, quando da un terreno di Agliana sono stati rubati 700 aceri giapponesi appena impiantati, la varietà più ambita dai ladri (seguono palme e cipressi) per via delle piccole radici, facili da strappare, e della grande richiesta sul mercato. Una settimana prima, invece, per poco non c’è scappato il morto nelle campagne del pistoiese. Due ladri albanesi, dopo aver trafugato palme per 2.500 euro, hanno pure tentato di investire il proprietario del vivaio che per difendere le sue piante ha impugnato la pistola. Un colpo in aria e uno alle gomme dell’auto dei balordi: nessuno si azzardi a dire che questo è eccesso di legittima difesa. Dalla Toscana al Friuli, cambiano le specie ma non la sete di guadagno. A fine aprile, dalle parti di Udine, un anziano di 78 anni “specializzato” in alberi da frutto, è stato pizzicato dai carabinieri con un ciliegio nel bagagliaio. Un ladro seriale dal lungo curriculum che almeno stavolta non l’ha fatta franca. Già, perché in aperta campagna è difficile contrastare i predoni dei fiori: non ci sono recinzioni né telecamere e la prima abitazione dista almeno un paio di chilometri. «Dobbiamo tenere gli occhi aperti e fare rete tra di noi. Stiamo facendo valutazioni con forze dell’ordine e prefetto per verificare la possibilità di installare telecamere agli incroci delle strade di campagna e aumentare i giri delle pattuglie. È una battaglia difficile, perché siamo di fronte a gente che ruba su commissione: una volta presi gli autori materiali del furto difficilmente si arriva alla testa dell’organizzazione», sottolinea Tesi. Parallelamente a queste vere e proprie associazioni a delinquere ci sono anche ladri senza padroni che agiscono soprattutto nei cimiteri, spogliando lapidi e loculi senza mostrare pietà nemmeno per i morti. A Spoleto, un mese fa, dopo una sfilza di segnalazioni giunte al commissariato gli agenti hanno setacciato i camposanti della città. Risultato? Un venditore abusivo che smerciava i fiori appena rubati tra le tombe è stato deferito alla procura per ricettazione. Mentre a Orzinuovi, in provincia di Brescia, carabinieri e vigili hanno addirittura avviato una task force per cogliere con le mani nel sacco i ladri che da troppo tempo fanno razzie al cimitero. Poi ci sono loro, i miserabili che pur di spendere qualche euro per riempire i loro vasi rubano nei giardini e nei cortili altrui. L’ultimo della lista l’hanno beccato nell’entroterra di Chiavari. «Sono per la mia compagna, sono innamorato», si è giustificato il pensionato furfante coi carabinieri. Peccato che quei fiori erano finiti ad abbellire l’entrata di casa sua…