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 2019  giugno 03 Lunedì calendario

Sta tornando il Tamagotchi

La società giapponese Bandai, che produce giochi, ha annunciato che il 28 luglio prossimo farà uscire per la prima volta negli Stati Uniti una versione a colori del Tamagotchi, chiamata “Tamagotchi ON” e uscita in Giappone lo scorso novembre. Se siete dei “millennials”, cioè tutti quelli nati tra il 1981 e il 1996, probabilmente non avete bisogno di spiegazioni: il Tamagotchi negli anni Novanta era molto diffuso tra i bambini e gli adolescenti di tutto il mondo. Per tutti gli altri, il Tamagotchi è un gioco portatile creato da Bandai che uscì per la prima volta nel 1996 in Giappone e nel 1997 nel resto del mondo, la cui attività principale consiste nel prendersi cura di un animaletto alieno durante tutto il suo ciclo di vita.
La prima versione del Tamagotchi era un piccolo dispositivo a forma di uovo, con uno schermo in bianco e nero dal classico “effetto pixelato” di quegli anni e tre tasti, che servivano a interagire con l’animaletto e prendersene cura, poiché l’animaletto alieno andava nutrito, pulito, ci si doveva giocare e poteva anche morire: aveva insomma tutte le caratteristiche di un vero animale domestico. Il nome “Tamagotchi” è una combinazione tra la parola giapponese per dire uovo (tamago) e la parola inglese watch, guardare.
La casa madre non smise praticamente mai di produrre Tamagotchi dopo la prima uscita, creando quello che viene chiamato media franchise, cioè un marchio usato per prodotti dei diversi settori dello spettacolo e dell’intrattenimento. Per fare alcuni esempi, negli anni sono usciti dei videogiochi per varie console (uno per PlayStation solo per il mercato giapponese e altri per Nintendo Wii e per Nintendo DS venduti anche all’estero), una serie animata tradotta in inglese e tre film. Il prodotto di punta, comunque, rimase il Tamagotchi portatile di cui sono uscite decine di versioni differenti, molte delle quali solo per il mercato giapponese a cui si deve la longevità del Tamagotchi: nel mondo, infatti, il mercato di massa smise presto di interessarsi all’animaletto alieno, a causa dell’uscita di nuovi giocattoli. L’interesse per i Tamagotchi fuori dal Giappone è rimasto vivo solo fra i nostalgici e i fan: l’ultimo tentativo di Bandai di espandersi nuovamente oltre oceano è avvenuto nel 2017, per il ventennale, quando ha commercializzato una versione praticamente identica al primo uscito.
Il Tamagotchi ON, quello che uscirà a luglio negli Stati Uniti, è a colori e ha una connessione bluetooth e una a infrarossi per connettersi con altri Tamagotchi e con il proprio smartphone: c’è infatti anche un’app dedicata al gioco, con cui si possono esplorare ulteriori funzioni, guadagnare punti e oggetti speciali. Sul sito di Bandai si legge che il Tamagotchi ON è fatto per giocarci mentre si è in giro ma anche per responsabilizzare i bambini e insegnare loro a prendersi cura di un animale domestico: il pubblico a cui vuole rivolgersi Bandai comprende sia gli appassionati che non hanno mai smesso di giocarci sia nuovi consumatori.
Dopo la versione commemorativa del 2017, Bandai stavolta vorrebbe sfruttare appieno la diffusa nostalgia degli anni Novanta: la prima a tentare di incontrare questa richiesta è stata Nintendo con il suo nuovo-vecchio Super NES Mini, poi è arrivata anche Sony che ha prodotto una versione commemorativa della sua prima PlayStation, con i giochi più celebri già installati. È una tendenza che va anche oltre i videogiochi, basta guardare a quello che c’è e che ci sarà nelle sale cinematografiche: Aladdin e Il Re Leone (entrambi remake della Disney di cartoni animati usciti negli anni Novanta), Pokémon: Detective Pikachu (primo film con attori veri sui Pokémon, diventati celebri a fine anni Novanta) e Sonic – Il film (basato sul personaggio dei videogiochi della SEGA Sonic, apparso per la prima volta nel 1991).
Su Amazon statunitense è già disponibile il pre-ordine per Tamagotchi ON: costa circa 60 dollari (poco più di 50 euro). Non sono ancora note le intenzioni di Bandai per quanto riguarda il mercato europeo e quello italiano.