la Repubblica, 3 giugno 2019
Il film sulla sfida Ford-Ferrari del 1966
LOS ANGELES — Ad Agua Dulce, poco fuori Los Angeles, in un piccolo aeroporto privato che era stato usato come campo addestramento per gli aerei al tempo della Seconda Guerra Mondiale, è stato ricostruito il circuito di Le Mans, Francia. Qui si gira quello che diventerà un must per cinefili amanti del genere dedicato alle corse automobilistiche e ovviamente per i fan della Ferrari in tutto il mondo. Ford v Ferrari di James Mangold narra i retroscena della 24 ore di Le Mans del 1966, con la sfida storica tra le due grandi case automobilistiche. Christian Bale e Matt Damon interpretano i due piloti della Ford Ken Miles e Carroll Shelby, mentre l’italiano Remo Girone indossa i panni di Enzo Ferrari e Stefania Spampinato quelli della sua interprete; Tracy Letts è Henry Ford II, nemesi di Ferrari. E poi tante figure di contorno, icone degli anni 60 come Claudia Cardinale (interpretata da Bridie Latona) e Gianni e Umberto Agnelli (rispettivamente Giovanni Cirfiera e Daniel Aryeh).
Stanno girando una delle scene finali del film, in arrivo nelle sale il prossimo novembre con 20th Century Fox: i piloti stanno correndo da circa 15 ore, le auto sono impolveratissime e infangate. Molte scene sono state girate di notte, in un buio pesto senza effetti speciali, solo i fari delle auto, così si correva a quei tempi: il girato si alternerà a filmati d’epoca, quindi il realismo è d’obbligo. Vediamo le scritte Dunlop, Esso, Firestone, Martini e gli altri sponsor originali di quella corsa. Intorno a noi esperti, consulenti e figli di, come Derek Hill, figlio del pilota Phil.
«Alcune auto che vedete sono state trovate da collezionisti in tutto il mondo, i quali sono stati felici di prestarcele per costruire delle esatte repliche per le riprese», ci spiega il regista e produttore Mangold ( Walk the line, Logan – The Wolverine).«La Ford GT 40 che guida Bale è la replica dell’originale situata al Boulder Museum in Colorado. Sul set ci sono una trentina di auto da corsa dell’epoca che insieme valgono oltre i 100 milioni di dollari: abbiamo un tesoro da custodire. Alla première sfileranno sul tappeto rosso: sono loro le vere star del film. Sono un fanatico del cinema vecchio stile e di quei film d’azione senza fronzoli. Questo film non è solo ambientato negli anni 60: è un omaggio a quegli anni e a quel cinema».
Remo Girone interpreta Enzo Ferrari: l’attore era stato notato da Mangold nel film di Ben Affleck La legge della notte e non ha voluto neanche fargli fare un provino. Nel film recita in italiano, e nella versione originale in inglese sarà sottotitolato: Ferrari non parlava mai inglese. Per lui le corse erano fondamentali per il successo di un casa automobilistica: competizione più vittoria uguale brand, un concetto scontato oggi, non allora. «Nel film vediamo Ferrari in situazioni in cui viene evidenziato il suo acume, la sua intelligenza, la sua passione per le corse e l’affetto genuino per i suoi tecnici e i piloti», spiega Girone. «C’è un momento all’inizio del film in cui sembra prossimo al fallimento, è devastato. Ford voleva acquisire la Ferrari, ma vendette ad Agnelli. Non solo per l’italianità o per i soldi: la Ford minacciava il controllo delle corse, dettare regole e condizioni, e questo a Ferrari non andava giù: lui voleva vincere a ogni costo». Per prepararsi al ruolo Girone dice di aver visto «tutto il materiale d’archivio possibile e le sue interviste, come quella famosa con Enzo Biagi».
Sul set ci sono circa 300 comparse (a volte si arriva a mille) e oltre dieci stuntmen: Bale non guida nel film, ha una controfigura, e neanche a Damon, che adora le macchine da corsa, è stato permesso pilotare: nel film guida solo in città, non in pista. Se i risultati della corsa sono noti, vinse la Ford, il film punta più sulla memoria, ci dice Christian Bale, «come l’atterraggio sulla luna in First Man. È un film sulle corse automobilistiche, ma è anche su una storia dimenticata. Una sorta di parabola sulla competizione che genera sempre innovazione. Come appunto la corsa per lo spazio». Bale aggiunge: «La prima volta che venne usato un computer su un’automobile fu proprio in quella Le Mans del ’66. La Ford installa computer per capire come la macchina si sta comportando. Un momento seminale nella storia della tecnologia, ma anche di noi esseri umani». Ken Miles, interpretato da Bale, morì pochi mesi dopo in pista: qui insieme al suo compagno di scuderia e ingegnere Shelby sviluppa la Ford GT40 per sfidare la Ferrari: «Enzo era considerato il Dio del settore», dice Bale, «e la Ferrari anche ora non è da meno. Chiedo spesso a piloti professionisti di oggi qual è la macchina migliore da guidare e quasi tutti mi dicono, quasi di nascosto: la Ferrari naturalmente! Ed è sempre stata considerata sexy. Ma io non ne ho mai posseduta una: sono più un tipo da pick-up Toyota Tacoma».