La Lettura, 2 giugno 2019
I segreti del soprano Fatma Said
Le prime lezioni private di canto a 14 anni nel suo Paese, l’Egitto, con una cantante lirica che è ancora oggi la sua maestra. Dieci anni fa il soprano Fatma Said ha cominciato a girare il mondo: Berlino, Hochshule für Musik Hanns Eisler, dove si è diplomata nel 2013, per approdare successivamente all’Accademia del Teatro alla Scala, dove ha proseguito gli studi. «Mi sono spostata in Italia proprio per apprendere e vivere le differenze: in Germania c’erano insegnanti bravissimi, ma nel repertorio italiano avevo bisogno di sentire un punto di vista diverso». Said è stata il primo soprano egiziano ad esibirsi sul palco scaligero e nel 2016 è entrata a far parte dei Bbc Radio 3 New Generation Artists. «Mi hanno invitato nel 2020 alla Wigmore Hall di Londra per celebrare il loro ventesimo anniversario». A Salisburgo ha lavorato con La Fura dels Baus per Mozart: «Ne avevo sentito parlare, ma lavorarci è un’altra cosa. A pochi giorni dal debutto, una notte mi hanno chiamato: gli piaceva il recitativo che facevo in tedesco, mi hanno chiesto di tradurlo e di farlo in arabo! Ho detto di sì… però cambiare dopo aver studiato per mesi la parte in tedesco era una sfida. In scena poi dovevo pensare a parecchie cose: c’erano acqua, fuoco, ero cantante, attrice, ginnasta». Come cura il suo strumento, la voce? «Una dottoressa diceva: canti quel che mangi. Quando ho cominciato a controllare l’alimentazione mi sono accorta che fa una gran differenza, è necessario raggiungere un giusto equilibrio tra proteine e carboidrati... Bisogna dormire bene e imparare a parlare: ci sono persone che cantano bene ma parlano male».