Avvenire, 2 giugno 2019
Il calcio nella Ue vale 28 miliardi
Il pallone europeo è sempre più ricco: quello inglese non solo vince ma incassa anche più di tutti, mentre la Germania attira più spettatori negli stadi. L’Italia insegue, quarta in classifica quanto a fatturato: aspettando l’effetto-Ronaldo, la Serie A nel 2018 ha fatto segnare un 8% in più di ricavi rispetto all’anno precedente tenendo il passo ma con un gap significativo rispetto agli altri campionati continentali più forti, anche se più della metà dei club ha registrato un utile operativo.
È quello che emerge dall’Annual Review of Football Finance pubblicata dallo Sports Business Group di Deloitte, secondo il quale le entrate dei club europei di calcio sono cresciute dell’11% nell’ultimo anno, fino a raggiungere i 28,4 miliardi di euro. L’aumento è trainato dalle cosiddette “big five” (Inghilterra, Germania, Spagna, Italia e Francia), le cinque leghe più ricche, che nel complesso hanno aumentato i loro ricavi del 6% nel 2017/18, ma anche dal Mondiale Fifa disputato in Russia nel 2018.
La Premier League inglese continua a mantenere il suo significativo vantaggio in termini di ricavi rispetto ai suoi rivali, avendo generato un totale di 5,4 miliardi di euro (erano 5,3 nel 2016/17). In termini di entrate, la Serie A britannica supera del 72% la Bundesliga tedesca dove l’avvio del nuovo accordo di vendita collettiva dei diritti televisivi ha contribuito a un aumento di circa 290 milioni di incassi, consentendo al massimo campionato tedesco di superare quello spagnolo nella classifica delle leghe più ricche al mondo.
A riprova che i successi europei delle squadre di club incidono molto nella crescita delle entrate a livello nazionale, la Liga ha sfondato la barriera dei 3 miliardi di euro per la prima volta, grazie a una crescita del 7% nell’ultimo anno. L’aumento è stato in parte guidato dal terzo trionfo consecutivo in Champions League del Real Madrid nella stagione 2017/18, in concomitanza con la crescita commerciale del Barcellona, che ha potuto contare su una forte sponsorizzazione quadriennale della sua divisa da gioco. Le due potenze del calcio spagnolo hanno conquistato anche i primi due posti nella Deloitte Football Money League 2019.
La nostra Serie A continua a impegnarsi per tenere il passo con la crescita dei ricavi di Inghilterra, Germania e Spagna. Nonostante i guadagni siano aumentati fino a raggiungere 2,2 miliardi di euro, ciò non è bastato a ridurre il divario crescente con gli altri campionati maggiori. Gli aumenti dei costi salariali della Serie A sono stati però più lenti degli altri tornei, e questo ha portato al più basso rapporto tra salari e ricavi (66%) dalla stagione 2005/06. Nonostante questo, l’acquisto da parte della Juventus di Cristiano Ronaldo e di altri importanti giocatori nella finestra estiva di mercato del 2018 causerà probabilmente aumenti salariali nel bilancio della stagione appena conclusa.
L’effetto Ronaldo è un “fenomeno” in tutti i sensi: sul campo non è stato travolgente dal punto di vista sportivo
ed è presto per un bilancio economico complessivo. Secondo Deloitte, andrà verificata tra qualche mese la reale portata dell’impatto finanziario. Nel primo semestre dell’esercizio 2018-2019 tuttavia si può già dire che grazie alla popolarità del campione portoghese, che alla Juventus costa 30 milioni di euro di ingaggio a stagione, i ricavi da vendita di prodotti e licenze del club bianconero sono stati di 26,51 milioni, in crescita dell’81% rispetto a quelli del primo semestre 2017-2018. Cresciuti a dismisura in generale anche i ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità (61,42 milioni contro i 43,32 del primo semestre dell’anno precedente).
Tornando ai conti delle squadre italiane, significativo l’aumento delle entrate commerciali dell’Inter e la crescita dei guadagni da diritti televisivi della Roma che ha capitalizzato il buon andamento in Champions League nella stagione scorsa con un premio Uefa pari a 84 milioni. I club italiani hanno registrato una crescita rilevante delle entrate da vendita di biglietti allo stadio, pari al 24%, principalmente a causa del forte aumento degli spettatori a San Siro (sia per Inter sia per Milan) e all’Olimpico per la Roma nelle partite di Champions. I diritti televisivi della Serie A per il ciclo triennale iniziato nel 2018 sono stati venduti a Sky Italia e DAZN, con una crescita limitata dei ricavi del 3%. La vendita dei diritti tv internazionale a IMG invece, prevede una crescita di introiti molto più significativa, pari a 150 milioni di euro a stagione.