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 2019  giugno 02 Domenica calendario

Il futuro? È un libro tutto di metallo

La grandezza della rivoluzione futurista, a un secolo di distanza (e quanto riverberano ancora le loro idee, e le loro pensate), non si misura, forse, né dai manifesti, né dai dipinti, né dalle altre mille manifestazioni che i “marinettiani” misero in atto (comprese chiassate teatrali, polibibite, cene improbabili e così via), ma dalla stupefacente potenza che, ancora oggi, evocano i loro libri. Sì, proprio loro: nella foga di rinnovar tutto, la spiazzante proposta “formale” (che fu sostanziale) dei libri futuristi, di alcuni di essi, resta impossibile da prescindere (e sia lode agli Echaurren e Mughini che lo capirono in tempi non sospetti). Pensate alla genialata marinettiana di scompigliare le carte dal punto di vista tipografico: Zang Tumb Tuuum (questo è il titolo esatto del libro, a dispetto della copertina!) si permette il lusso di sconvologere la normale tipografia, i bulloni di Fortunato Depero (quella volta in combutta con Azari) stravolgono la rilegatura (con un fascino tale che le citazioni e riproposizioni sono arrivate fino all’epoca di internet), e poi le «Litolatte», che costituiscono il capolavoro: libri stampati su metallo, a significare – con l’esempio “vivente” – che il libro può essere, ed è, un progetto d’avanguardia.
Non solo, però, Tullio d’Albisola (Parole in libertà e, con Bruno Munari, Anguria Lirica), ancora oggi uno dei sacri graal del collezionismo bibliofilo, in collaborazione con l’industriale ed editore Vincenzo Nosenzo, che si occupava, da par suo, degli aspetti “pratici” della realizzazione: ma molti altri. Che oggi vengono repertoriati da un sontuoso volume di uno dei nostri più grandi studiosi del libro, il bibliotecario, bibliofilo, onnisciente del libro che è Massimo Gatta, in Metallibri. Il, quale, giustamente, è esso stesso un libro di metallo. In formato cm 21×20, con 40 facciate in alluminio, stampato a colori e rilegato con spirale metallica, copertina e sovracopertina in alluminio comprende anche, in un cofanetto (d’alluminio, s’intende), un libro cartaceo cm 20×20, con 60 facciate stampate su carta Stardream Silver Cordenons, un segnalibro in alluminio, cm 5×20. L’opera è così completa e indivisibile, non è a tiratura numerata e limitata ma, ancora meglio, realizzata su prenotazione e spedita in circa 30 giorni, costa 200 euro e, naturalmente, l’editore che ha avuto la sana follia di realizzarla è Biblohaus (il quale, per i dieci anni di casa editrice ha anche realizzato un catalogo di metallo). Il libro, curato e collaudato da Gatta, è una miniera d informazioni su autori e editori che si sono cimentati con il genere. Non solo futuristi. La carrellata di Gatta (scrupoloso in tutte le citazioni bibliografiche), contempla esperimenti brianzoli, libri aziendali, cataloghi di mostre, un’edizione ignifuga di Fahrenheit 451, libri d’artista di Lora Totino, Echaurren e così via, fino al Sex di Madonna.
Ma c’è di più. Metallibri potrebbe anche configurarsi come la quarta litolatta mai stampata, dopo quelle del ’32-’34 e dell’87 (Farfa, stampata in omaggio alle prime due in occasione della grande mostra futurista di Venezia «Futurismo & Futurismi», curata da Pontus Hulten). Non male, insomma: un’altra preziosità bibliofila da mettere da parte!