Il Sole 24 Ore, 2 giugno 2019
Il mercato degli anziani vale 43 miliardi
In un mondo che misura il business anche in follower non si potrà non tenere conto della greynassance e dei milioni di seguaci che le star ottantenni di Instagram hanno. Il mondo è degli over o degli under 60? Sempre più la prima, sembrerebbero dire i numeri che delineano ormai tendenze costanti, con la percentuale delle pantere grigie in ascesa: al punto che dai 17 milioni di “consumatori” over del 2016, secondo un recente studio di Itinerari previdenziali, di questo passo si arriverà ai 23,3 milioni del 2040. Stiamo parlando di un aggregato quantitativamente (e qualitativamente) sempre più significativo, in continua espansione e quanto mai differenziato al suo interno. Un aggregato capace di generare in Italia un valore aggiunto di oltre 43 miliardi di euro, considerando i capitoli più rilevanti. Gli over 60 non saranno forse i più grandi consumatori di beni come scarpe e vestiti, ma sono in grado di generare un valore aggiunto di oltre 8,5 miliardi quando si parla di sanità e assistenza sociale. O di 4 miliardi nei trasporti, altri 4 miliardi nei viaggi, nella cultura e nel tempo libero. Seguono beni per uso domestico, impiantistica ed elettrodomestici, farmaci, apparecchi elettromedicali, cosmetici, alimentari e telecomunicazioni. Con un impatto forte anche sull’occupazione: sono infatti oltre un milione le persone che lavorano nell’economia dell’invecchiamento, più comunemente detta silver economy, spiegano sempre da Itinerari previdenziali. E non stiamo parlando solo di badanti.
Alessandro Bugli del Centro Studi Itinerari previdenziali osserva che «fino a poco tempo fa si è sempre guardato al lato negativo dell’invecchiamento della popolazione. Noi vogliamo essere ottimisti, è vero che ci sono una serie di problematiche da affrontare, ma ci sono anche delle opportunità che l’invecchiamento ci dà. Gli over sono una fetta rilevante dell’economia e una fascia di popolazione che ha una capacità di spesa più alta perché ha raccolto più risparmio e ha la casa di proprietà ma anche perché ha necessità di fare alcune spese. Pensiamo a tutto il capitolo della qualità degli alimenti e della ristrutturazione degli immobili, legata alla necessità di adeguare le abitazioni perché gli anziani tendono a vivere la parte finale della loro vita senza i familiari. E questo incide molto sulla struttura della casa: pensiamo alle tv locali, la maggior parte degli spot riguarda la vasca da bagno con lo sportello o i saliscale».
Per cogliere la sfida, Assolombarda si è fatta promotrice su scala nazionale del Silver economy network che verrà presentato il 13 giugno a Genova. «La Silver economy è ormai riconosciuta per essere la terza economia del mondo – spiega Mariuccia Rossini, presidente Korian in Italia e coordinatrice della filiera life sciences di Assolombarda -. L’Italia non può stare ferma a guardare. Con questo spirito sarà costituito il Comitato promotore del Silver Economy Network con l’obiettivo di sviluppare servizi e prodotti innovativi per gli over 65». L’allungamento delle aspettative di vita sta ponendo con sempre maggiore forza temi come la previdenza complementare e la sanità integrativa per le generazioni più giovani, per far sì che l’invecchiamento possa essere accompagnato dalla possibilità di accedere a beni e servizi che le aziende stanno tarando sempre più su misura. Senza scivolare nel banale esempio delle costosissime creme anti age, agli over pensano sempre più aziende. Con un approccio nuovo. Sempre più digitale. Vitalba Paesano (editore di una testata online per over 50, www.grey-panthers.it) spiega che «sebbene il nostro paese sia meno digitale di tanti altri, la presidenza del Consiglio dei ministri ha promosso un manifesto per una repubblica digitale firmato da grandi società, da Google a Microsoft, fino a realtà come Aci, Telefono azzurro e anche la nostra testata, che punta anche all’inclusione dei senior nella repubblica digitale. Il miglioramento della qualità di vita dei senior passa indiscutibilmente dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie». L’attività bancaria, la prenotazione dei viaggi o dei biglietti del cinema, le prestazioni sanitarie, passano sempre più dallo smartphone anche per i senior. I dati di Gfk Italia mostrano che se nel 2013 gli user di internet over 65 erano il 3,5%, oggi sono diventati l’8,1%. Il 63,2% degli over dice che oggi non potrebbe fare a meno di Internet. «C’è tuttavia un gap che bisogna sforzarsi di colmare – continua Paesano -. E uno dei grandi temi è oggi quello del fascicolo sanitario digitale che, per esempio, consente ai senior di scaricare i referti e di trasferirli via mail al proprio medico curante. Con un forte miglioramento della qualità della vita».