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 2019  giugno 02 Domenica calendario

Il caso Carta e il caso Wynona Rider

Il cantante Marco Carta è stato arrestato mentre se ne usciva dalla Rinascente di piazza del Duomo a Milano con l’accusa di aver rubato alcune magliette. Storia strana. Ieri il giudice non ha convalidato l’arresto. Lui ha detto di sapere chi è stato ma non vuole fare la spia, e comunque resta indagato e ci vorrà del tempo per capire come sono andate davvero le cose. Certo il valore della refurtiva, 1200 euro, è una bazzecola rispetto alla carriera di un talento che ha collezionato due dischi di platino e un disco d’oro in 12 anni, dopo la vittoria ad
Amici
e quella di Sanremo, nel 2009, fino all’ultimo successo in
Tale e Quale Show
, anno di grazia 2017. Adesso, colpevole o innocente che sia, viene da pensare a quello che John Bridger dice nel film
Italian Job
, «vedi Charlie, ci sono due razze di ladri in questo mondo: quelli che rubano per arricchire la loro vita, e quelli che rubano per dare un senso alla loro vita».
Che poi un senso, se un senso ce l’ha, è più difficile da spiegare quando hai già ricevuto molto in dono. Winona Ryder, che fu la prima attrice famosa a inaugurare questa passione per il furto, provò a sostenere che i giornali non avevano capito niente: «Mi hanno definita cleptomane. Io invece dico “stato confusionale”». Cioè, lei non si rendeva conto di quel che faceva: «Mi sono affidata troppo ai medicinali. Quando è accaduto quell’episodio del furto io non ero in grado di intendere e volere». Ma se vale per lei non è detto che valga per tutti. Lindsay Lohan, condannata anche per furto, ha un’intera sezione di Wikipedia dedicata agli arresti, ai processi, ai giorni e ai mesi di prigione e nei centri di disintossicazione. Jennifer Capriati, bambina prodigio del tennis, prigioniera del suo talento, costretta a una vita che chissà se le apparteneva davvero, avrebbe rubato un anello a Tampa, in Florida, e anche lei finì molte volte agli onori della cronaca non proprio per motivi sportivi. «Il tennis mi ha dato molto – disse – ma mi ha sommerso di sfide». A guardarle dal nostro osservatorio facciamo fatica a capire, queste attrici bellissime, riempite di fama e di successo, con il volto angelico, corpi statuari e conti in banca stratosferici, che rischiano tutto per furti assurdi.
È un elenco che va da Winona Ryder all’attrice cinese Bai Ling che si era accontentata di una confezione di pile all’aeroporto di Los Angeles, a Sarah Jessica Parker con 24 bicchieri da 4mila dollari fino all’ex nuotatrice Laure Manaudou trovata con dei gadget da 200 euro fuori da Disneyland. Ma è davvero così bello rubare? Secondo la piscoterapeuta Patrizia Novi, dietro al successo si celano personalità adolescenziali. Non interessa l’oggetto da rubare, ma l’eccitazione del furto. Perché in fondo il segreto è sempre lo stesso, che tu sia piccolo o grande, saper tenere stretta nelle mani la propria vita. Sarai una persona normalissima. Ma come in quel film «avrai le palle per girare la macchina e tornare indietro».