Corriere della Sera, 2 giugno 2019
La parabola triste di Marco Carta
La parabola, quella artistica non quella umana, è sempre più veloce. Tanto rapidamente si arriva in vetta, quanto in fretta si viene scaricati. Marco Carta ha aperto l’era dei talent. Ha vinto Amici 2008 e, tranne i nerd del genere, nessuno ricorda i nomi scritti prima del suo nell’albo d’oro. C’è un prima e un dopo Marco Carta.
Erano gli anni in cui la discografia, presa a schiaffi dalla pirateria, aveva abdicato alla sua funzione di scouting e si era rifugiata nel porto sicuro dei talent. La televisione offriva dei «semilavorati» in cui quel particolare tipo di ingrediente costituito dalla popolarità abbondava. Il teorema era: se quello è già noto, venderà anche. Vero.
«Ti rincontrerò», l’album di debutto di Marco uscito dopo l’esperienza di Amici, salì fino al podio della classifica di vendita e al disco di platino. La narrazione è quella del sogno e del riscatto, del ragazzino rimasto orfano prestissimo e cresciuto dalla nonna che arriva grazie alla musica.
I tentativi di tornare
L’«Isola dei famosi» e il coming out da Barbara D’Urso, per provare un ultimo ritorno
L’anno dopo l’ex parrucchiere sardo, grazie al televoto (se lo segni chi pensa che debba essere legge assoluta per decidere le sorti dei concorsi) vinse il Festival di Sanremo, una delle edizioni di Paolo Bonolis, con «La forza mia». Ancora disco di platino. Un altro anno e un altro album («Il cuore muove»): nonostante l’ondata dei talent fosse in piena, Marco resisteva. Dove c’era un premio con il televoto o un singolo da scaricare a 99 centesimi la base di fan si mobilitava. Gli album iniziavano a perdere qualche colpo, la qualità artistica era quella che era, ma sembrava che il cantante fosse riuscito a superare il punto critico, quello in cui la bolla si sgonfia. Insomma, sembrava essersi garantito una carriera, magari in tono minore.
I problemi sono iniziati quando l’effetto sostituzione si è fatto sentire, quando il pubblico di Amici si è spostato su Alessandra Amoroso e su Emma Marrone. Carattere spigoloso e immune all’autocritica, Carta si era fatto molti nemici nel giro, non soltanto nella critica musicale – che non gli ha mai risparmiato nulla —, ma anche fra gli addetti ai lavori. E quando i passi falsi sono diventati più di uno, si è formato il vuoto attorno alla sua carriera professionale. A quel punto a poco sono serviti i cambi nello staff che gestiva la sua carriera.
Per cercare di riportare interesse sul personaggio, nel 2016 Marco aveva pianificato un ritorno passando ancora dalle telecamere. Una specie di nuovo battesimo. La sua partecipazione a «L’isola dei famosi» era però sembrata il tentativo disperato di riaccendere le luci e il disco uscito per l’occasione («Come il mondo») era stato un naufragio. Erano rimasti solo i fan fedelissimi, agguerriti come pochi altri, a seguirlo. E visto che anche il successivo «Tieniti forte» era passato inosservato, ecco un’altra tornata di passaggi sul piccolo schermo. Le imitazioni di «Tale e Quale», di cui ha vinto l’edizione 2017 sotto lo sguardo di Carlo Conti, e il coming out durante un’intervista con Barbara D’Urso lo scorso autunno. Fiammate che riportano un’attenzione che non dura. Perché il problema sono le canzoni forti: quelle continuano a non arrivare.