ItaliaOggi, 1 giugno 2019
Diritto & Rovescio
Il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron, per descriversi come immacolato, ha scelto il premier ungherese Viktor Orbán con pungiball. Lo ha descritto, con la complicità di tutti i media che contano, come un dittatore che si propone di spegnere la libertà nel suo paese e, attraverso il gruppo di Visegrad, in Europa. Macron l’ha infatti denunciato di voler sottoporre la magistratura al governo di Budapest, dimenticando però di precisare che in Francia i procuratori vengono nominati dal governo, non solo da oggi, ma dai tempi di Napoleone. In Francia inoltre i procuratori vengono nominati dal Governo (e quindi sono espressione della sola maggioranza) mentre in Ungheria sono nominati da Parlamento con il 70% di voti, quindi tenendo conto della minoranza. Macron inoltre ha denunciato l’espulsione dell’università privata di Soros. Non sta bene ostacolare la libertà del pensiero. Ma è di ieri la decisione di Parigi di impedire alla Turchia di aprire sue scuole superiori in Francia. Insomma, se le cose le fa Macron, esse sono lodabili. Se le fa Orbán sono esecrabili.