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 2019  giugno 01 Sabato calendario

Eliana Liotta, 25 idee per essere felici

Eliana Liotta, giornalista e scrittrice, è nata a Siracusa.

Ho commesso il peggior peccato che un uomo possa commettere: non sono stato felice, avrebbe detto il grande poeta argentino Jorge Luis Borges. Senza chiamare in causa l’edonismo (la filosofia che identifica il bene morale col piacere), è Aristotele, fra i greci, a introdurre un concetto che resta vivido: la felicità è una virtù civile che si persegue cercando il giusto mezzo tra comportamenti estremi e relazioni con gli esseri umani. Anche se qualcuno sostiene che siamo nati per soffrire, la storia dell’uomo avanza verso una vita sensibilmente appagante. Dopo tutto, ce la meritiamo, scrive Eliana Liotta nel suo libro “Prove di felicità, 25 idee riconosciute dalla scienza per vivere con gioia” (La nave di Teseo, Collana I Fari). Un saggio che entra nelle emozioni umane e spiega che la felicità non è una meta esclusiva, ma è un traguardo raggiungibile e alla portata di tutti. Bisogna però uscire dalle cattive abitudini.
L’INSODDISFAZIONE
Quindi: basta guardare gli altri in cagnesco e scontrarsi per qualsiasi cosa, invidiare il vicino di scrivania per il cellulare all’ultima moda o la collega per il lifting invisibile. Tornano in mente le parole di Bertrand Russell, logico matematico, Nobel per la letteratura, nel saggio “La conquista della felicità”: «Nella nostra società la competizione insana spinge alcune categorie di individui, specie gli uomini e le donne d’affari, a non accontentarsi mai di quel che possiedono. Di qui un senso di insoddisfazione perenne...». Era il 1930, oggi è così non solo per le manager in carriera. Lo dicono anche le ultime ricerche: egoismi e e cattiverie determinano un indebolimento delle difese immunitarie, fenomeni infiammatori e danni all’apparato cardiovascolare. Ma nulla è perduto. Siate capitani coraggiosi. «La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta», disse il filosofo cinese Confucio. Attraverso un diverso stile di vita si può costruire un’esistenza sana. Bisogna tagliare tutto ciò che genera malessere e ci impedisce di essere sereni. E avere il coraggio di lasciare fuori dal nostro mondo anche le persone che proprio non riescono ad avere una visione positiva delle cose e con i loro pseudo problemi tormentano pure la nostra esistenza. Meglio cercare una felicità intima, personale, senza paura di perdersi, come suggerisce Eliana Liotta. Una disposizione d’animo solare è un vantaggio quando si tratta di scovare segni lieti. L’ottimismo vince sempre sul pessimismo. Come dicevano i nostri avi Cuor contento il ciel l’aiuta. La felicità è nel nostro sguardo e lascia la traccia. Gestire i turbamenti negativi, come l’ira o la paura, significa cercare una sintonia empatica con le persone che ci circondano.
LE VACANZE
Dunque sorridete (sempre). L’espressione che porta in su gli angoli delle labbra e illumina lo sguardo ha salvato la specie umana, secondo Robert Provine, neuroscienziato americano. Ed è il miglior lubrificante sociale che ci sia. Nella speranza che il sorriso sia contagioso, abbracciate i genitori, i figli, i parenti, gli amici (fa bene a voi e a loro). State più tempo all’aria aperta, il sole fa bene, le vacanze fanno bene, l’amore fa bene, coccolare i cuccioli fa bene. Sembra strano che uno stato d’animo abbia radici biochimiche. Ma è esattamente così. I respiri profondi fanno bene. Mangiare con piacere e senza sensi di colpa fa bene, dormire fa bene, la musica fa bene. La gentilezza fa bene. Date un senso alla vostra vita, non pensate solo a far carriera. La felicità è un ingrediente essenziale per la salute del corpo e della mente. Lo sa bene Liotta – già autrice di best seller come “La Dieta Smartfood” e “L’età non è uguale per tutti” – che non si limita a proporre una banale ricetta della felicità, ma firma un saggio che per la prima volta riunisce i riscontri che provengono dai laboratori e dalle indagini più interessanti sulle popolazioni per proporre un racconto sulla ricerca della gioia. Un progetto nuovo al quale hanno collaborato l’Università e l’Ospedale San Raffaele di Milano. Emozioni e sentimenti, fino a poco tempo fa, sfuggivano a un metodo scientifico rigoroso, mentre negli ultimi anni, grazie a tecnologie come la risonanza magnetica funzionale, è possibile visualizzare il cervello in azione. Concludendo, risultano benefiche le relazioni con gli altri, il contatto con la natura e, in generale, quelle esperienze e quei comportamenti che affondano le loro radici nella storia evolutiva dell’essere umano. Persino a tavola possiamo coltivare la felicità, scegliendo i cibi (happyfood) che favoriscono il buon umore.