Libero, 1 giugno 2019
Huawei caccia i suoi dipendenti Usa
nImmaginiamo la scena: una lunga fila di dipendenti Huawei si snoda verso l’uscita del quartier generale con in mano una scatola di cartone piena di effetti personali. Non sono stati licenziati, ma rimpatriati. Via dalla sede del colosso delle telecomunicazioni, via da Shenzhen, via dalla Cina. Se ne tornano a casa loro, negli Stati Uniti. Il rimpatrio dei dipendenti statunitensi è la rappresaglia decisa dall’azienda hi-tech, o molto più probabilmente dal Comitato centrale di Pechino, per punire il diavolo Donald Trump, dopo che il presidente americano ha inserito Huawei nella lista nera delle aziende cinesi per ipotetici rischi di spionaggio con conseguenze rilevanti per le commesse cinesi nel territorio Usa. Le aziende statunitensi inoltre non possono vendere attrezzature tecnologiche a chi fa parte di questo elenco. Huawei, secondo quanto riferisce il Financial Times, oltre ad aver “espulso” ha poi ordinato ai suoi dipendenti di cancellare gli incontri tecnici con i contatti statunitensi. Coincidenza, sempre ieri il governo cinese ha deciso di creare una propria lista nera di imprese straniere considerate «inaffidabili». «Le società, le organizzazioni e gli individui stranieri che non rispettano le regole del mercato, si allontanano dallo spirito di un contratto, impongono embarghi o bloccano le forniture alle aziende cinesi per ragioni non commerciali, danneggiando seriamente i loro diritti e i loro interessi, saranno inseriti in una lista di entità non affidabili», ha annunciato il portavoce del ministero, Gao Feng. Ora, che i cinesi puntino l’indice su chi non rispetta le regole del mercato appare drammaticamente comico. Ma siamo nel pieno di una guerra commerciale e la propaganda da entrambi i lati non può conoscere vergogna. Dal canto suo il presidente degli Stati Uniti alza il tiro e coinvolge anche gli alleati. Lo ha gia fatto in passato chiedendo di escludere l’azienda cinese dai progetti di costruzione della rete di nuova generazione ma ora è pronto a puntare dritto al bersaglio. Sempre secondo il quotidiano della City, Trump è pronto a minacciare di limitare la condivisione di informazioni di intelligence con la Gran Bretagna se il governo di Londra consentirà a Huawei di partecipare, anche parzialmente, allo sviluppo della rete mobile 5G del Paese. E non si nasconderà dietro un messaggero. Lo farà di persona, durante la sua visita londinese di tre giorni della prossima settimana.