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 2019  giugno 01 Sabato calendario

La bosniaca che colleziona furti e gravidanze

«Madame furto» in galera. Al nono mese di gravidanza la trovano ancora una volta alla stazione Termini. A lezione di borseggio. Le mani nella borsetta di una malcapitata, dietro tre allieve, tutte pregiudicate.
Si aprono le porte del carcere, sezione femminile del penitenziario di Rebibbia, per Vasvija Husic, 32 anni e ben 25 anni, sette mesi e 7 giorni da scontare per una serie interminabile di condanne accumulate in anni di disonesta carriera. In attesa della nascita dell’undicesimo figlio, in gattabuia, la donna avrebbe fatto istanza di scarcerazione. «Per il momento resta dietro le sbarre – assicurano i carabinieri – anche se due mesi fa il giudice aveva stabilito che sarebbe finita in cella in via definitiva solo dopo aver partorito». L’ultimo arresto e processo per direttissima, infatti, alla fine di marzo quando la donna bosniaca viene trovata a «lavorare» in strada dai carabinieri della compagnia Vittorio Veneto. I militari la riconoscono mentre aspetta la sua vittima davanti alla stazione Barberini e la fermano per accertamenti. Il tempo di notificarle la sentenza precedente, di febbraio, e la rilasciano.
Una volta fuori la Husic incontra altre quattro nomadi e con loro si avvia in direzione Termini. Da quando le fermate della metropolitana Spagna, Barberini e Repubblica sono chiuse, del resto, i borseggiatori si concentrano in piazza dei Cinquecento. Qualcuno sul famigerato bus 64, diretto a San Pietro, altri nei sottopassi del metrò. Giovedì l’epilogo quando due carabinieri della stazione Quirinale, liberi dal servizio, la riconoscono. Manco a dirlo è all’opera con alcuni malcapitati stranieri. Assieme alla 32enne altre nomadi già condannate per furto con destrezza. E con questo salgono a 43 gli arresti accumulati dalla Husic. Oltre un quarto di secolo da passare in gattabuia per l’incorreggibile borseggiatrice seriale. Come nell’episodio del film «Ieri, Oggi, Domani» ambientato a Forcella, Napoli, dove una venditrice di sigarette di contrabbando, Adelina Sbaratti interpretata da Sofia Loren, mette al mondo figli a ripetizione per non essere arrestata. Nonostante il decreto la Husic si allontana dalla «Banditaccia», Ardea, dov’è confinata.
A marzo Madame furto e altre quattro compari, tutte in stato interessante, avevano circondato una turista. Una vera maestra nel suo genere la Husic. «Di solito punta su collanine, braccialetti, portafogli, borse e cellulari – spiegano gli inquirenti – tablet, pc portatili e soldi in contanti e di qualunque valuta». Prima di Natale la trovano nell’ascensore della metro a Termini con una vicina di roulotte. Sotto il gonnone un portamonete appena scippato a una giapponese di 61 anni. All’interno 1300 yen, euro e carte di credito. 
Quando entrano in caserma le riconoscono degli spagnoli in sala d’aspetto per sporgere denuncia per rapina: «È lei». Non ci vuole molto per spiegare dove ha gettato il loro portafogli, sui binari alla fermata Manzoni. In meno di un anno ottiene altri 7 anni di carcere.