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 2019  maggio 31 Venerdì calendario

L’ultimo studente di greco spopola su Twitter

Hugo Blanchet, 29 anni, barba folta e capelli lunghi, è all’ultimo anno, il quarto, del suo dottorato di ricerca in Lettere classiche all’università di Limoges. Peccato che nel frattempo, dallo scorso settembre, quel dipartimento sia stato smantellato. Nessuno può più studiare nell’ateneo latino e greco. I suoi (pochi) compagni dottorandi sono andati a passare il concorso per insegnare alle medie e al liceo. A Hugo hanno tolto perfino la borsa di studio, ma lui imperterrito andrà fino alla fine: l’ultimo dei mohicani, il sopravvissuto, chiuso in quella bolla di studi appassionati (le lingue antiche e la linguistica comparativa, la tesi la fa sulle «divinità minori del mondo italico»).
Poteva restarci chiuso. Meno male che ci sono i social network. Ha iniziato a raccontare la sua esperienza su twitter: in pochi mesi i follower hanno superato gli 8mila e crescono sempre più. Hugo vi spiega anche le origini greche o latine delle parole francesi e in tanti si entusiasmano. È diventato un «originale», quasi che studiare latino e greco nell’università francese oggi fosse come essere un giovane punk negli anni Ottanta. Figlio di una bibliotecaria e di un dipendente di un cinema, niente lo predestinava a quel tipo di studi. Ma ha anche ottenuto l’«agrégation», un esame nazionale postuniversitario molto difficile, in grammatica. Il 29 marzo è ritornato dopo mesi alla biblioteca del dipartimento, di cui ha le chiavi. Abbandonata da tempo, vi ha trovato resti di vita umana, tipo tazze di caffè ancora sporche. Ha postato le foto, commentando: «Mi sono reso conto che sono davvero il solo e l’ultimo studente di Lettere classiche a Limoges».
Quello di Hugo Blanchet, a suon di like sui social, sta ormai diventando un caso nazionale. È stato intervistato da uno dei principali quotidiani,  Le Parisien, e la sua storia è piombata nel dibattito sulla crisi dell’insegnamento delle lingue antiche. A livello universitario si è passati da 356 professori nel 2005 a 307 nel 2017. Ma è soprattutto il numero di studenti che precipita: secondo le stime ministeriali, è stato diviso per due o tre negli ultimi anni in gran parte degli atenei. Pure alle scuole medie (che in Francia durano quattro anni, fino ai quindici di età) e nel liceo (un triennio) l’insegnamento è diventato marginale (e di un livello molto più basso di un classico italiano ma anche di uno scientifico). Nei licei francesi solo il 4% degli allievi studia latino e appena l’1% il greco. E queste materie sono disponibili (perlopiù facoltative) solo nel 26% degli istituti. Emmanuel Macron e il suo ministro della Pubblica istruzione, Jean-Michel Blanquer, comunque, hanno deciso di aumentare le ore di lezione e di farne una specialità possibile (Lingue e culture dell’antichità) tra quelle disponibili dal settembre prossimo, nel quadro della riforma del liceo. All’inizio non era prevista. Forse hanno visto i post di Hugo. E speriamo che li leggano sempre più i giovani studenti, così da scegliere quell’opzione. Perché studiare latino o greco in Francia è diventato punk.