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 2019  maggio 30 Giovedì calendario

Spagna, la mamma suicida per il video hot

Una donna, Veronica, 32 anni, madre di due bambini piccoli; un video di natura sessuale registrato cinque anni fa e diffuso tramite messaggi privati e gruppi di Whatsapp. La storia sembra familiare e ricorda sempre di più quella di Tiziana Cantone. Veronica era caduta vittima di sguardi e frecciatine nell’ambiente lavorativo. Mamma di due figli, uno di 9 mesi e uno di 4 anni, lavorava ad Alcalá de Henares, in Avenida de Aragon, nel dipartimento Iveco di Cnh Industrial, uno stabilimento che conta 2.500 dipendenti. Il suicidio di Veronica è avvenuto sabato scorso, dopo che il video era diventato virale e aveva raggiunto la maggior parte dei suoi colleghi. «Penso che le persone non siano consapevoli di ciò che può scatenare quello che a loro potrebbe sembrare uno scherzo», ha detto un lavoratore dell’azienda a El País.
La polizia spagnola di Alcalá de Henares sta cercando di capire quando e come il video sia uscito dalla sfera privata e abbia invaso quella pubblica, si sta cercando di capire chi l’ha condiviso, se si trattava di un video intimo diffuso per errore. I fatti erano stati portati all’attenzione del management aziendale. Secondo i media spagnoli, il dipartimento delle risorse umane dell’azienda aveva esortato la donna a riferire cosa fosse successo, ma lei si era rifiutata di farlo. Iveco ha dichiarato di essere a conoscenza del caso da giovedì e che l’azienda ha applicato il protocollo che si usa in questi casi, rendendosi disponibile a un cambio di lavoro o permesso. La Ccoo (confederazione sindacala Commissioni operaie), il sindacato a cui Veronica era iscritta, denuncerà Iveco per non aver attivato il protocollo di molestie sessuali.
Inizialmente si era supposto che Veronica avesse inviato per sbaglio il video a una chat di Whatsapp, ma l’ultima versione è che il video fosse stato condiviso più di 5 anni fa con un dipendente con cui Veronica aveva avuto una relazione romantica prima di sposarsi. L’ex, infatuato di Veronica voleva tornare con lei, ma lei non era d’accordo e l’aveva rifiutato. Così il video è stato condiviso ed è arrivato anche al marito di Veronica. I colleghi hanno parlato delle pressioni che la donna stava subendo, che a causa di quel video avrebbe finito per abbandonare il lavoro.
Veronica si sentiva osservata: durante le ultime settimane le voci sul video erano diventate sempre più pressanti. Venerdì ha finito prima di lavorare, il giorno dopo si è impiccata. Questo lunedì, il comitato dei lavoratori ha inviato una nota per informare tutti i dipendenti della situazione.
«Era molto nervosa e ha dovuto lasciare la fabbrica perché non poteva sopportare la pressione, sia qui che nel suo ambiente familiare – ha detto la collega Susana Martín a El Mundo – voleva che le persone smettessero di parlare il prima possibile». Molti lavoratori non hanno voluto commentare, martedì 300 di loro si sono radunati per osservare un minuto di silenzio.