ItaliaOggi, 30 maggio 2019
Le ultime ore di Leonardo
Leonardo da Vinci è davvero morto tra le braccia di Francesco I, re di Francia, ad Amboise, dove è sepolto? O, piuttosto, la morte con accanto il monarca suo mecenate è una leggenda alimentata dagli artisti con le proprie opere? Di certo, una serie di quadri che dipingono gli ultimi istanti di vita di Leonardo da Vinci, come quello di François Guillaume Ménageot del 1781 e la tela di Giuseppe Cades, anch’essa del 1871, hanno contribuito a forgiare la leggenda intorno alla scomparsa del genio italiano nato a Vinci il 15 aprile 1452 e morto in Francia a 67 anni.In occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (2 maggio 1519) la mostra più insolita è stata organizzata proprio al castello di Amboise, nella Valle della Loira, dove Leonardo si installò a 64 anni protetto e finanziato dal re Francesco I suo grande ammiratore. Fra i due si instaurò una profonda amicizia i cui contorni furono poi progressivamente riscritti.
Leonardo visse ad Amboise fino alla morte e la sua tomba si trova nella cappella Saint-Hubert del castello. I resti andarono poi dispersi in seguito ad atti vandalici. E c’è chi chiede oggi la prova del Dna sulle ossa poi ritrovate e inumate.
La mostra, intitolata «1519, la morte di Leonardo da Vinci: la costruzione di un mito», fino al 2 settembre, è stata organizzata in partnership con la Biblioteca nazionale di Francia (Bnf), e mette in discussione l’idea che Leonardo sia spirato con accanto il re che l’aveva fortemente voluto a corte.
Il percorso è organizzato attorno al dipinto di François-Guillaume Ménageot (1744-1816), di grande formato (280357 cm), restaurato un paio di anni fa. L’artista immagina un tragico addio fra Leonardo e il re Francesco I. Un errore che corrisponde alla volontà di sostenere la monarchia francese provata alla vigilia della Rivoluzione del 1789: l’immagine morente dell’autore della Gioconda, percepito come il più grande genio creativo, valorizza, infatti, il re mecenate.
La verità storica verrà stabilità all’inizio del XIX secolo, quando Stendhal nella sua «Storia della pittura in Italia», pubblicherà una lettera di uno degli assistenti del pittore Ménageot che prova che il 2 maggio 1519, il giorno della morte di Leonardo, il re Francesco I era altrove, nel castello di Saint-Garmain-en-Laye, sulla Senna, per festeggiare la nascita del suo secondo figlio.