ItaliaOggi, 30 maggio 2019
La Francia non vuole licei turchi a casa sua
Il ministro dell’edicazione francese, Jean-Michel Blanquer, si oppone alla volontà del presidente turco Erdogan di impiantare dei licei turchi in Francia. «Troppi gesti di inimicizia sono arrivati dalla Turchia», ha detto il ministro francese a Le Figaro, «tutti sanno che la Turchia è in una logica di fondamentalismo islamico che vuole espandere». Intanto, una delegazione turca ha visitato dei licei internazionali in Francia per creare degli istituti scolastici turchi sul suolo francese.L’idea di licei turchi in Francia è al centro delle tensioni diplomatiche fra i due paesi, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Le trattative che riguardano le scuole che la Turchia prevede di aprire in Francia, in conformità con il sistema di insegnamento francese, avvengono nella prospettiva di stabilire la reciprocità riguardo le scuole francesi esistenti in Turchia. Tuttavia, l’annuncio di queste iniziative scolastiche crea preoccupazione in Francia. Il presidente turco Erdogan da almeno cinque anni lavora per inserire le proprie scuole in Francia e in altri apesi europei. E questo per estendere la propria influenza politica sulla diaspora turca dal momento che costituisce un importante bacino di voti. Il progetto è un’idea ricorrente nelle relazioni bilaterali tra Francia e Turchia ed è una sorta di sfida lanciata in un contesto di tensioni fra i due paesi, secondo Le Figaro. Ciò nonostante la Turchia non smette di aprire e finanziare istituti scolastici turchi in Francia come essa ha fatto in Germania, in Asia centrale e in Africa. Nel liceo turco a Strasburgo aperto nel 2015 senza contratto, dove l’89,47% degli alunni consegue la maturità, gli allievi seguono oltre ai corsi classici anche l’insegnamento confessionale, in vigore in Turchia, per più di tre ore a settimana.
La Confederazione islamica Milli Görüs, ha potenziato la propria presenza con diverse scuole o progetti per la loro installazione a Belfort, Besançon, Strasburgo, Bordeaux e Lione. Inoltre, delle associazioni d’aiuto per i compiti esistono in numerosi quartieri e dipendono a volte direttamente dalla direzione degli affari religiosi di Ankara.
La sfida fra Ankara e Parigi non si limita all’aumento del numero delle scuole musulmane, il vero ricatto girerebbe intorno alla legittimazione di una facoltà di teologia musulmana turca creata in maniera informale nel 2015 a Strasburgo, bastione dell’emigrazione turca, per formarvi imam turchi francofoni. Un progetto rilanciato nel 2018 per ottenere il riconoscimento ufficiale dello Stato francese che fa orecchie da mercante.