Corriere della Sera, 29 maggio 2019
Il Ramadan fa bene ai social
Le piattaforme Web stanno cambiando il modo in cui i musulmani trascorrono le lunghe giornate del Ramadan. Durante il mese islamico riservato alla preghiera i fedeli non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso dall’alba al tramonto. E da qualche tempo hanno preso l’abitudine di colmare le numerose ore di inattività navigando online. Secondo quanto riferisce l’Associated Press, in Medio Oriente durante il mese sacro il tempo trascorso su Facebook e Instagram aumenta del 5% rispetto al resto dell’anno, per un totale di 58 milioni di ore aggiuntive. Cresce moltissimo anche quello speso su YouTube, con un aumento del 151% dell’audience di serie tv e soap opera. Di conseguenza le entrate pubblicitarie delle piattaforme decollano, tanto che Google (proprietaria di YouTube) ha lanciato il Lantern Award per celebrare gli annunci più creativi e coinvolgenti del mese. «Il nostro fatturato dipende dal coinvolgimento delle persone», ha spiegato ad Ap Ramez Shehadi, managing director di Facebook per il Medio Oriente e il Nord Africa. «Più tempo gli utenti trascorrono sulle nostre piattaforme più gli inserzionisti si sforzano di raggiungerli».
Google ha addirittura identificato sei categorie di utenti per aiutare le aziende a comprendere meglio le abitudini dei consumatori nel Ramadan: osservanti scrupolosi, digiunanti devoti, amanti della buona cucina, appassionati della toeletta, viaggiatori e compratori. A detta di Joyce Baz, responsabile della comunicazione del colosso tech per il Medio Oriente e il Nord Africa, il fatto che le persone si dedichino ai servizi di Google in quello che dovrebbe essere un mese di meditazione non rappresenta una contraddizione. «YouTube spinge le persone a stare insieme», ha sottolineato. «Molti desiderano guardare video in compagnia». Baz ha affermato poi che i prodotti dell’azienda statunitense, come il suo motore di ricerca, sono pensati per semplificare la vita degli utenti e permettere loro di focalizzarsi su ciò che conta davvero.
Instagram e Facebook, che in Medio Oriente contano circa 180 milioni di utenti, in occasione del mese sacro lanciano invece icone speciali dedicate al Ramadan per consentire alle persone di esprimersi in modo più personalizzato; esiste inoltre una campagna Instagram per promuovere atti di gentilezza durante il mese di preghiera. Shehadi ha commentato: «Ciò è in sintonia con l’ethos del Ramadan e sicuramente con quello di Facebook, che consiste nell’unire le persone intorno a ciò che è importante per loro».