Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  maggio 29 Mercoledì calendario

Biografia di Robert L. Bernstein

Robert L. Bernstein (1923-2019) editore statunitense. Già presidente del colosso Random House (1966-1990). Sotto la sua abile guida, in 25 anni, la più grande casa editrice americana passò da 40 a 800 milioni di dollari di fatturato annuo. Nel 1978 Bernstein fondò l’organizzazione non governativa Human Rights Watch (Hrw), impegnata a favore della libertà di espressione e di stampa, dell’abolizione della pena di morte e della tortura ma anche nella denuncia contro i crimini di guerra e il traffico di armi. Giulio Meotti sul Foglio del 2016: «Cosa hanno in comune gli americani William Faulkner e Toni Morrison con il russo Andrei Sacharov e il cinese Harry Wu? Sono stati tutti pubblicati da Robert Bernstein durante i suoi venticinque anni alla guida della Random House. Ma questo prima che Bernstein facesse conoscere in occidente la vita e le opere di Jacobo Timerman, Natan Sharansky e Václav Havel, per citare alcuni dei più grandi prigionieri politici del Novecento. Bernstein, a novantatré anni, se ne esce con un libro di memorie, Speaking Freely. Emerge un gigante del secolo scorso, a proprio agio con Truman Capote e i funzionari sovietici cui chiedeva un po’ di libertà per i propri assistiti […]. Bernstein fece la storia dei dissidenti russi che per anni lottarono contro l’oscurantismo comunista». Una moglie, Elena, e tre figli, Peter, Tom e William, dieci nipoti e quattro pronipoti. Aveva 96 anni.