ItaliaOggi, 29 maggio 2019
Ora sono connessi anche i cani
La tecnologia non è soltanto per gli uomini. Anche i cani, i gatti e gli altri animali da compagnia hanno diritto agli oggetti connessi. O almeno questo è quello che pensa il mercato. Secondo l’associazione americana dei produttori di articoli per gli animali domestici, il mercato dei gadget elettronici per cani e gatti negli Stati Uniti l’anno scorso valeva 233 miliardi di dollari (208,6 miliardi di euro), secondo le cifre riportate da Le Figaro. In Francia il fatturato dell’industria degli animali da compagnia si aggira intorno ai 4,8 miliardi di euro. Il 20% dei proprietari di gatti si è detto interessato alle lettiere connesse, secondo i dati dell’Osservatorio sugli animali da compagnia dei francesi ripreso da Le Figaro. La lettiera connessa per la pulizia quotidiana rileva gli ingressi e le uscite del gatto attraverso i sensori, molto importante per i proprietari dei gatti che vogliono assicurarsi che il loro amico domestico a quattro zampe stia bene. Infatti, la lettiera connessa è un mezzo anche per scoprire eventuali malattie del loro animale.Ma il catalogo dell’animale moderno è molto vasto e annovera anche le ciotole a riconoscimento facciale, pilotate dall’intelligenza artificiale per nutrire cani e gatti quando il padrone è fuori casa evitando che altri animali mangino il cibo del loro Fido. Ci sono anche i collari Bluetooth antiabbaio che evitano, con vari sistemi, che il cane abbai disturbando i vicini.
La follia degli oggetti connessi per gli animali domestici, che spesso utilizzano delle tecnologie di punta come il riconoscimento facciale e l’intelligenza artificiale, robot di videosorveglianza, la dicono lunga sul cambiamento dei loro padroni e mostra l’incredibile dinamismo del settore. «Esiste una vera tendenza di fondo», ha detto a Le Figaro, Jan Wejbrandt, vicepresidente di Prodaf, il sindacato dei mestieri e servizi professionali per l’animale domestico, «ciò che funziona meglio ora sono i collari connessi, quelli dotati di un Gps per sapere dove si trova l’animale e non perderlo e quelli che misurano la sua attività per monitorare le calorie che spende e adattare la sua dieta».
Il collare connesso interessa il 31% dei proprietari di animali seguito dagli accessori che servono per tenere sotto controllo la salute del proprio beniamino a quattro zampe. Comunque sia, al momento le spese per gli oggetti connessi per gli animali sono una goccia nel mare rispetto alle vendite: in Francia soltanto l’1%. Ma questo non è il caso degli Stati Uniti dove la tendenza è decisamente più marcata dove il 68% delle famiglie possiede almeno un animale domestico. Negli Usa il mercato degli oggetti connessi per i cani e i gatti è arrivato a 233 miliardi di dollari, come detto, ma gli esperti prevedono una crescita a due cifre entro una decina d’anni per questo settore che potrebbe decollare anche in Europa.
L’interesse per questo tipo di articoli digitali si spiega prima di tutto con l’ascesa del contesto informatico. Le persone sono interessate agli oggetti connessi in generale e dunque perchè non estenderli anche agli animali che vivono in casa con loro? E una grande parte di questi gadget elettronici per cani e gatti sono ripresi da quelli realizzati per gli uomini, in particolare quelli che rilevano le distanze percorse e le calorie spese. Comunque, secondo alcuni veterinari, questi oggetti possono correre il rischio di finire in fondo ad un cassetto.