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 2019  maggio 27 Lunedì calendario

Un tenore conquista “Amici”

«Ho riacceso il telefonino dopo 5 mesi… 13mila messaggi! Non so come fare». Alberto Urso il mattino dopo la vittoria ad Amici. Un’ora di sonno alle spalle, ma non c’è stanchezza nella voce del tenore 21enne, occhi chiari e fascino mediterraneo che conquista le fan, vincitore della 18esima edizione del talent di Maria De Filippi (4.804.000 spettatori, 27% di share).
Prima volta per una voce che arriva dall’opera nella scuola De Filippi (a X Factor 2017 il precedente non fortunatissimo di Lorenzo Licitra), Alberto ha battuto trapper, interpreti e cantautori, anche forti come Giordana. La vittoria l’ha dedicata alla nonna paterna Rosetta ma la lirica l’ha scoperta grazie a papà: «Per passione organizzava concerti alle Eolie. Una volta portò un tenore: il giorno dopo iniziai a imitarlo. Papà notò la mia voce e decise di mandarmi a lezione: canto prima, pianoforte, batteria…». 
E poi il Conservatorio. Non si sentiva quello strano del gruppo con gli amici. «Mi hanno sempre sostenuto, incitato a seguire la mia passione. Però mi prendevano in giro facendo la parodia del tenore ooooooooh». Il suo primo album, Solo, quarto nella classifica Fimi, porta la sua voce classica nel pop. «Lirica, pop, crossover, non so ancora cosa farò, mi piacerebbe provare tutto. Questa vittoria è un punto di arrivo, ma anche la partenza di un lungo percorso di studio».
Tatuaggi a sfondo musicale (uno lo spartito di O sole mio, l’altro la musa della musica Euterpe), ma sempre tatuaggi sono. «Ormai anche alla Scala sono tutti tatuati. Faccio lirica ma siamo nel 2019: è giusto che non ci siano pregiudizi». Confessa ascolti onnivori, Pavarotti e Bocelli ma anche i Pink Floyd, Cremonini, Jovanotti, i Queen, rap e jazz. A 12 anni aveva partecipato a Ti lascio una canzone (lo stesso del Volo). «Ho imparato a conoscere il palco. Se mi riguardo vedo un ragazzino che doveva mangiare un po’ meno pasta». Adesso è un sex symbol: non teme che ci si concentri solo su quello. «Sono uno a cui piace piacere. Mi prendo in giro per la panzetta, ma mi tengo in forma. Un cantante è come un atleta. Gioco a calcio con gli amici, ala destra». Ad Amici aveva già fatto due tentativi. «Ci vuole determinazione, non bisogna mai mollare. Un “no” non è una barriera, ma una critica costruttiva che ti dice che non è il momento».