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 2019  maggio 26 Domenica calendario

Se si fondono Renault e Fca

La fusione tra Nissan-Renault e Fca cambierebbe decisamente i rapporti di forza nel mondo dell’auto. Andrebbe a formarsi un gruppo in grado di primeggiare, più di quanto non faccia già oggi, con la galassia Volkswagen e Toyota. Vediamo perché: gli alleati Renault-Nissan-Mitsubishi vendono oggi 10 milioni di auto all’anno, sono appena sopra Toyota (9,5 milioni) e appena sotto Volkswagen (11 milioni). L’integrazione con Fca porterebbe alla creazione di un colosso da 15,6 milioni di auto all’anno. E ai 50 miliardi di euro di capitalizzazione del mercato attuale dell’Alleanza franco-giapponese, si andrebbero ad aggiungere i 20 miliardi di euro di Fca. 
Il vantaggio sarebbe enorme per tutti gli attori di questo eventuale patto. Fca avrebbe l’occasione di uscire dall’impasse seguita alla morte di Marchionne. L’azienda sembra cristallizzata e l’unico sussulto in questi ultimi mesi è stata la vendita di Magneti Marelli. La fusione con i franco-nipponici permetterebbe di affacciarsi finalmente anche sul mercato dell’elettrico sfruttando una tecnologia che fino ad oggi Fiat Chrysler Automobiles ha probabilmente sottostimato. Se non addirittura avversato. Ma certamente sviluppato pochissimo. Difficilmente una fusione con il gruppo Psa (sulla quale quasi tutti scommettevano fino all’altro ieri) avrebbe portato tanto: anzi, si sarebbe generata una sovrapposizione di modelli difficilmente gestibile sul mercato. Resta da capire che cosa succederà ora a Torino prima di chiudere il patto. I marchi (Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Jeep, Abarth, Maserati, Ferrari) resteranno tutti in portafoglio o sono previste cessioni? I rumors non mancano, ma si vedrà. 
Sull’altra sponda, Nissan-Renault-Mitsubishi troverebbero nel gruppo guidato da Mike Manley un’ulteriore strada sgombra verso gli Stati Uniti (se non altro in termini di rete commerciale) e consoliderebbero la leadership di Jean-Dominique Senard, al vertice dopo l’arresto del potente Carlos Ghosn per appropriazione indebita (che però molti identificano come il deus ex machina di questa operazione: ci lavorava, pare, già da qualche anno). Senard, subito dopo il suo insediamento,si era dichiarato disponibile ad alleanze e acquisizioni. Tra non molto potrà dunque appuntarsi la prima medaglia al petto.