il Fatto Quotidiano, 26 maggio 2019
Il vescovo alla festa dei massoni
ANZICHÉ CITARE, seppur in un educato Bignami, le differenze che rendono incompatibili la religione cattolica e l’e s o te r i – smo massonico, l’arcivescovo Fontana ha sottolineato “i valori condivisi, come il rispetto, il dialogo, la solidarietà”, riporta con fierezza il sito del Goi. Il caloroso saluto tra il gran maestro Bisi e monsignor Fontana, nell’iconica Arezzo, va oltre uno scambio di convenevoli: rappresenta un vanto per i massoni, un ponte nel vuoto di uno scontro che dura da sempre. La soddisfazione del gran maestro Bisi è logica, come logica è la reazione indignata che fa trapelare la Conferenza episcopale italiana con due parole: “Stupore e sconcerto”. Monsignor Fontana, toscano di Forte dei Marmi, s’è insediato ad Arezzo nel 2009 al posto di Gualtiero Bassetti, oggi cardinale creato da papa Francesco, arcivescovo di Perugia e proprio presidente della Cei. A quel tempo il pontefice era Benedetto XVI, il già stimato prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, l’ex Sant’Uffizio, che il 26 novembre 1983 firmò una “dichiarazione sulla massoneria”: “Rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione. Il sommo pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell’udienza concessa al sottoscritto cardinale prefetto, ha approvato la presente dichiarazione, e ne ha ordinato la pubblicazione”. Il Vaticano non ha ritirato mai la “s co m u n i c a”, la Chiesa non ha sostituto il crocifisso e il rosario con la squadra e il compasso e nell’ultimo periodo lo scontro tra i vescovi e i massoni si è amplif i c a to. Monsignor Corrado Lorefice, vescovo di Palermo, in una terra ad alta densità di logge, ha emanato un decreto che esclude massoni, mafiosi e condannati dalle confraternite religiose. Un documento che ha innescato le proteste del gran maestro Bisi per l’a cco s t a – mento alla malavita organizzata. Lorefice serafico, però, ha ripetuto che Chiesa e logge sono inconciliabili. E il cardinale Bassetti, ovvio, benedice la linea di Lorefice. Che poi ai compleanni, se complicati, è meglio mandare un big l i e t to.