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 2019  maggio 25 Sabato calendario

COSE TURCHE - DOPO AVER DEFINITO IL PAESE "ESENTE DAL VIRUS", ERDOGAN È COSTRETTO A FARE RETROMARCIA DOPO 20 MILA CONTAGIATI E 500 MORTI - MA SONO I NUMERI UFFICIALI? O IL REGIME OCCULTA LA REALE FORZA DELL’EPIDEMIA? - IL SINDACO DI ISTANBUL, IMAMOGLU, CHIEDE  L’ISOLAMENTO TOTALE DELLA CITTÀ MA ERDOGAN NON CI STA -

Venti giorni appena. Quelli che passano dalla proclamazione di «Paese esente dal coronavirus» alla richiesta di «isolamento totale per Istanbul ». Ma sono tre settimane in cui la Turchia, e soprattutto la grande metropoli sul Bosforo, piombano nella paura. Più di 20 mila contagiati, quasi 500 morti. Sono i numeri ufficiali. Ma quanto sono quelli reali, si chiede l' opposizione, in uno Stato privo di informazione libera?

A dichiarare la Turchia «immune » era stato il ministro della Salute, Fahrettin Koca, un medico. Salvo ora rimangiarsi la parola, e la faccia, dichiarando che la pandemia «va avanti a una velocità inaspettata». Pure il presidente Erdogan ha messo la retromarcia e dopo aver intimato che «gli ingranaggi devono funzionare sotto ogni circostanza e condizione», ha ora deciso «il coprifuoco per i minori di 20 anni e quelli oltre i 65».

«La priorità di Erdogan - commenta Yavuz Baydar, direttore del sito di informazione Ahval - è di far muovere le ruote dell'economia rispetto al virus». Il Sultano non può permettere che il lockdown comprometta una situazione già disastrata. E a nulla valgono gli appelli del nuovo sindaco laico di Istanbul, il repubblicano Ekrem Imamoglu, che chiede «un isolamento totale della città per almeno 2 o 3 settimane». Il Sultano è passato alla controffensiva: ha inviato a ogni utente di telefonia mobile un messaggio personale: «Vi sono vicino».

Di fronte all' esplosione del virus ha licenziato il ministro dei Trasporti, disposto il sigillo alle 81 provincie bloccando autostrade, fermando voli e treni. E indetto l' obbligo di mascherina nei luoghi pubblici e nei negozi. Sotto accusa generale è il campionato di calcio, uno degli ultimi a fermarsi, quando già molti giocatori stranieri avevano stracciato il loro contratto con le società. Il Paese è sconvolto dalle condizioni dell' ex portiere della Nazionale, Rustu Recber, lo Zoff della Turchia, terzo ai Mondiali in Giappone, solito a dipingersi gli occhi di lucido nero per spaventare gli avversari: ieri è migliorato dopo che era stato dichiarato grave, ma è isolato in ospedale.

Lo sfondo politico però resta. Erdogan, affiancato dai nazionalisti dei Lupi grigi, sta facendo approvare in Parlamento un' amnistia per sanare la popolazione carceraria: su 300 mila detenuti ne verrebbero liberati 70 mila, in gran parte prigionieri comuni. A stare in cella sarebbero gli oppositori politici, magistrati, intellettuali, funzionari, giornalisti, considerati terroristi.

Le opposizioni sostengono l'iniziativa ma chiedono di includere lo scrittore Ahmet Altan e il filantropo Osman Kavala, in prigione dopo il golpe fallito del 2016. Dice Emrah Altindis, professore di biologia al Boston College: «Adesso la Turchia ha il tasso di incremento più alto al mondo. Se i dati sono veri, in prospettiva il tasso è inferiore solo a quelli di Italia e Spagna».