Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  maggio 25 Sabato calendario

Diritto & Rovescio

L’avvocato Usa Michael Avenatti era diventato famoso difendendo (c’è anche ci dice: sobillando) la pornostar Stormy Daniels che, subito dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Usa, andò in tv a spiegare che nel luglio del 2006 aveva avuto una relazione con Trump e che nel 2016, poco prima del voto, aveva ottenuto un assegno di 130 mila dollari da parte di un amico di Trump (Michael Cohen) in cambio del silenzio. Nel patrocinare la pornostar, l’avvocato Avenatti si presentava come una sorta di Savonarola implacabile e immacolato candidandosi come «liberatore dell’America» da questo «schifo di presidenza». Nel marzo scorso però è stato arrestato (e rilasciato solo dopo aver pagato una cauzione di 300 mila dollari) con una serie di accuse che comportano 300 anni di detenzione: evasione fiscale, estorsione alla Nike, sottrazione di 295 mila dollari alla pornostar che difendeva e via elencando. L’iper moralista, come spesso capita, si è rivelato essere un iper immorale.