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 2019  maggio 25 Sabato calendario

Isoardi pagata 10 volte meno di Fazio

È più bella di Fabio Fazio, e ci mancherebbe, ma è anche brava (almeno) uguale, popolare uguale, con uno share televisivo uguale, con un’immagine “porta accanto” uguale. Non sappiamo quanto Fazio sia bravo ai fornelli, ma scommettiamo che è meglio lei; per il resto, Elisa Isoardi, che conduce il mattiniero “La prova del cuoco” e Fabio Fazio, che cavalca il serale “Che tempo che fa”, più le code, calpestano la stessa terra televisiva dell’intrattenimento per tutti, con la differenza che l’orario in cui va in onda la Isoardi, 11.30-13.30 dal lunedì al venerdì, è più selettivo. Perché allora la Isoardi non guadagna gli stessi soldi di Fazio, o, per dirla alla Salvini, perché Fazio non guadagna gli stessi soldi della Isoardi, cioè dieci volte meno? Fabio Fazio infatti prende, lo sanno tutti dopo che Salvini ha azzannato la questione, e lo disse lui stesso in un’intervista di Aldo Cazzullo del 2017, «due milioni e 240mila euro l’anno, per quattro anni. In totale fa otto milioni e 960mila». L’intera operazione Fazio costa, alla Rai, 72 milioni di euro. La Isoardi, per stare in video cinque giorni su sette, guadagna 260mila euro. Guardiamo i risultati: “Che tempo che fa”, la domenica, registra dall’11 al 16 per cento di share, ma la percentuale cala durante la seconda parte della trasmissione, “Il Tavolo”. “Che fuori tempo che fa” – la trasmissione del lunedì tagliata dai palinsesti – raccoglieva, in media, il 13 per cento di share, un milione e mezzo di spettatori. “La prova del cuoco” oscilla tra il 10 e il 13 per cento: fanno all’incirca un milione e mezzo di spettatori. Non siamo lontani, non così lontani, da giustificare il “pay gap”.

ROBETTE SOCIAL
Delle menate private, e ormai passate in giudicato, tra lei e Salvini ci importa niente; e anche di come, furba o goffa che sia stata, i due, da piccioncini abbiano finito con il lasciarsi a colpi di selfie. Robette. Invece è interessante come la Isoardi – che avrebbe potuto essere indicata come una dalle spalle ben coperte – mentre quanto a gossip è stata piuttosto esposta, nelle cose concrete mantenga un profilo corretto e un contegno di rango. Forse guadagna “poco”, perché non è una che si lamenta. Per esempio, Claudio Sabelli Fioretti sul Venerdì di Repubblica, la settimana scorsa, ha provato a farle dire qualche cattiveria: «La Clerici guadagna due milioni», l’ha provocata. «La Clerici ha più anni di me e più ore di volo. Spero di arrivare ai suoi livelli. Ho 36 anni». A questo proposito va notato che con “La prova del cuoco” si è presa anche un’eredità non indifferente, per una fascia di pubblico e un tema, la cucina, che vivono di fedeltà e di affidabilità. Il programma, lo ricordiamo, è nato con Antonella Clerici nel 2000 (da cui la perfidia aggiunta nella domanda di Fioretti) e da lei condotto per diciott’anni. Invece la Isoardi funziona, c’è stata qualche polemica per l’assestamento dello share causato da alcune modifiche apportate alla trasmissione, ma gli spettatori sono rimasti lì. La Isoardi è una donna che piace da pazzi al suo pubblico, dice senza problemi che tende a ingrassare, posta foto di vita quotidiana; eppure piaceva anche a un grande esperto (di femminilità) come l’attore teatrale Giorgio Albertazzi, che la paragonò a Greta Garbo. Semplice e con un’eleganza a portata di tutti: il suo piatto preferito è il baccalà con fiori di rosmarino.

LE QUOTE LATTE
Ha raccontato che, i primi tempi con Salvini, quando ancora non erano ufficialmente una coppia, parlavano di politiche agricole, della Coldiretti: «Le quote latte ci hanno unito moltissimo». Se ne fregò quando la presero in giro per la foto su Instagram che la ritraeva mentre stirava una camicia per il futuro ministro: non capita solo alle donne sottomesse, capita anche a quelle abbastanza sicure di sé da non sentirsi sminuite se passano un ferro da stiro. Ha studiato dalle suore, si è diplomata geometra, a quindici anni aveva già lasciato la famiglia, che vive in provincia di Cuneo, per andare a studiare recitazione a Roma. Era già indipendente da minorenne, figurarsi oggi. Dopo essere stata Miss Muretto, Miss Piemonte e Miss Cinema, a soli 22 anni era inviata del programma “Guarda che luna” di Massimo Giletti. La svolta avviene proprio alla “Prova del Cuoco”, quando viene chiamata a sostituire la Clerici tra il 2008 il 2010, causa la provvidenziale maternità della storica conduttrice. La propensione a trattare le materie prime della cucina si salda con la sua conduzione di “Linea Verde” e “Buono a sapersi”.

I COMPENSI
Postilliamo, giusto per fare paragoni: tre giorni fa, il quotidiano ItaliaOggi ha svelato i compensi dei conduttori-star delle reti Mediaset. Dieci milioni l’anno vanno a Paolo Bonolis, Gerry Scotti, Maria De Filippi. Barbara D’Urso ne guadagna all’incirca sei, cinque e passa a Ezio Greggio, due e mezzo per Alessia Marcuzzi. Lavorano tutti molto (Gerry Scotti, per esempio, tra preserali, prime time e messaggi promozionali sta in tv per sette mesi l’anno) e i loro programmi fanno tutti share (il serale di “Amici”, la settimana scorsa, era al 24, 3% nonostante ci fosse, a far concorrenza, l’ “Eurovision song contest” su Rai 1). Quando “Che fuori tempo che fa” è stato chiuso, c’è stato chi ha gridato al bavaglio e chi ha ricordato il copione che Berlusconi recitò con Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi, il cosiddetto “editto bulgaro”. Detto (anzi, ridetto) che una cosa sono le reti private, dove chi paga fa quel che gli pare, un’altra è la Rai, i cui soldi sono pubblici, dallo stile di Elisa Isoardi possiamo trarre alcune considerazioni, a partire da una sua: «La conoscenza del cibo è un argomento che studio da quindici anni. Risulto più algida di Antonella Clerici, ma non è così. Non simulo mai in tv neppure quando un piatto non mi piace. Non c’è Masterchef che tenga. I nostri cuochi, a differenza loro, sono in diretta e fanno cose strepitose». Pignatte e fuochi lì per lì. Il che vuole anche dire che con 260mila euro all’anno si vive benissimo, che per una conduttrice, o un conduttore, essere amati durevolmente dal pubblico televisivo richiede di somigliargli, perché alla lunga le apparenze crollano. E che per questo a noi piace tanto, ma tanto, che per una volta oltre che sembrare una persona normale, in televisione ci sia qualcuno che lo è davvero.