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 2019  maggio 24 Venerdì calendario

In difesa delle volpi

Il Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato una legge che consente la caccia della volpe in tana con i cani: mamme e cuccioli saranno dunque massacrati in base a un cosiddetto “piano di controllo” della volpe per il quinquennio 2019-2023. Una pratica crudele, sadica che ha scatenato indignazione in molti cittadini e le proteste di associazioni animaliste che hanno subito avviato petizioni nazionali, con raccolte di firme, per chiedere al Parlamento di fermare questa legge regionale, che per altro appare incostituzionale e rischia di diffondere il bracconaggio. L’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) denuncia «il piano che prevede la crudele pratica dello sterminio della volpe» e per far questo coinvolge illegalmente «operatori abilitati dalle regioni» (cioè cacciatori che hanno frequentato un corso), ma che stando a cinque sentenze della Corte Costituzionale non dovrebbero essere impiegati per interventi di “selezione” sulla fauna. Coinvolgerli sarebbe dunque incostituzionale, perché la legge 157/92 stabilisce che certi interventi siano affidati unicamente a personale pubblico. La caccia alla volpe in tana è atroce: cani addestrati entrano nella sua buca e, istigati dagli stessi cacciatori, ingaggiano combattimenti mortali fra animali, ben sapendo che anche i cani potranno essere gravemente feriti nella lotta. PRESA A BASTONATE L’uccisione della volpe, di solito, non avviene dopo l’uscita dalla tana con una fucilata, ma crudelmente sbranata mentre si crede al sicuro nel suo rifugio, e dove fino all’ultimo respiro cercherà di difendere i suoi cuccioli, pure loro dilaniati. Capita pure che cacciatori più “intraprendenti”, per risparmiare il colpo in canna, la sopprimano a bastonate. Una fine mostruosa e inaccettabile. Peraltro, la Legge 189/2004 vieta espressamente il maltrattamento di animali e i combattimenti fra essi, ma qui non è rispettata. D’altro canto, la volpe è sì fra le specie ritenute cacciabili dalla Legge 157/91, ma con specifici modi e termini, e con l’uso di precise armi (fucili, arco, falco): quindi la caccia in tana dovrebbe essere esclusa a priori. I cani dovrebbero essere impiegati con il solo obiettivo di stanarle, per poi eventualmente abbatterle a fucilate (orripilante anche questo), ma in pratica ciò non accade, o avviene solo dopo un scontro fra animali. Senza contare che, come detto, queste disposizioni possono poi fornire occasioni al bracconaggio. L’odio ingiustificato verso la volpe nasce perché considerata colpevole di nutrirsi di fauna, a volte introdotta dagli stessi cacciatori: lepri e fagiani semi-domestici che vengono allevati e poi liberati per essere cacciati. Si parla poi della volpe come animale dannoso per i piccoli allevatori, ma sono poche le sue incursioni ai danni di capi di proprietà. Inoltre, la risoluzione a questo problema non è così complicato: basta proteggere i propri animali con ripari adeguati. ONNIVORA In realtà la volpe è onnivora, certo non una crudele e temibile predatrice: oltre a frutta, si ciba prevalentemente di topi, rettili, anfibi, uova e insetti, rendendosi addirittura utile all’agricoltura stessa. Lepri e fagiani costituiscono solo una piccola parte della sua dieta, e solo quelli introdotte forzatamente in natura, che dunque non hanno sviluppato le tecniche anti-predatorie, così diventando facili prede. Nutrendosi anche di carogne, le volpi svolgono un ruolo importante come “spazzine dei boschi”. Nonostante questo sono tanti gli animali che, come la volpe, vengono massacrati non solo nel periodo in cui la caccia è permessa, ma tutto l’anno, aggrappandosi al pretesto del controllo numerico. Numeri spesso stabiliti in base a ensimenti che risultano approssimativi. Tra le molte associazioni animaliste che si sono attivate contro la legge emiliana, da segnalare la petizione di Lac (Lega abolizione caccia) e Rifugio Miletta, che ha raccolto oltre 155 mila firme di cittadini in pochi giorni, chiedendo «la fine di questa inaudita pratica, di una politica che autorizza la crudeltà come strumento di controllo faunistico». Poi l’Enpa ha lanciato un appello per chiedere al governatore dell’Emilia-Romagna Bonaccini di cancellare la caccia alla volpe in tana. «Confidiamo nel senso di umanità del presidente, affinché fermi questa pratica sadica». Rendere noto un simile orrore e invocarne la fine è un importante passo per un futuro più giusto. Anche per le volpi.