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 2019  maggio 24 Venerdì calendario

Trovata l’ultima nave degli schiavi

Pino giallo del sud, telai di quercia bianca. Una goletta a due alberi lunga 86 piedi. La storia della nave Clotilda è stata tramandata per generazioni e generazioni. E ora, forse, il relitto di quella nave è stato trovato. La scoperta, annunciata mercoledì dall’Alabama Historica Commission, ha un significato intenso e personale. «I discendenti dei sopravvissuti della Clotilda hanno sognato questa scoperta per generazioni», dice Lisa Demetropoulos Jones, direttore esecutivo dell’Alabama Historical Commission e dello State Historic Preservation Officer. La scoperta della Clotilda getta nuova luce su un buio capitolo della storia americana. L’ultimo viaggio della nave risale al 1860, più di 50 dopo che il commercio degli schiavi fosse dichiarato fuorilegge. Nel 2018, la scoperta di un relitto aveva ravvivato le speranze della piccola comunità dell’Alabama, ma poi la nave ritrovata era troppo grande per essere la Clotilda. L’archeologo James Delgado, che ha guidato il nuovo progetto di ricerca, ha trovato l’altro relitto proprio nella baia di Mobile. La lunghezza è la stessa, la grandezza della stiva corrisponde a quella descritta dai testi storici. Il materiale del fasciame corrisponde. I pezzi di legno «arrotondati, deformati e carbonizzati che provengono da un fuoco intenso» sono coerenti con l’incendio della Clotilda. Delgado ha scritto a sei esperti per un confronto. «Tutti loro hanno concluso che era probabile che si trattasse della Clotilda».
Importare schiavi nel 1808 era diventato illegale. I proprietari terrieri del sud avevano visto aumentare esponenzialmente i prezzi degli schiavi. Timothy Meaher, un proprietario terriero e costruttore navale, aveva scommesso mille dollari sul fatto che potesse riuscire a contrabbandare un carico di africani in Mobile Bay sotto il naso dei funzionari federali. Meaher noleggiò una goletta di nome Clotilda e arruolò il Capitano William Foster per farla navigare fino all’attuale Benin per comprare prigionieri nel porto di schiavi di Ouidah. Dopo l’arrivo e la vendita degli schiavi in Alabama, il capitano bruciò la nave per nascondere le prove. Donne, uomini, bambini: molte persone hanno viaggiato su quella nave. I 101 schiavi dell’ultimo viaggio della nave Clotilda hanno sempre sognato di tornare in Africa senza mai riuscire a farlo. Dopo la guerra civile, hanno fondato Africatown, un piccolo sobborgo operaio a nord del centro di Mobile, in Alabama. Ora una comunità di loro discendenti vive lì.