il Giornale, 23 maggio 2019
Lula è innamorato
L’ex presidente Lula da Silva è follemente innamorato e non appena uscirà dalla cella della Polizia Federale a Curitiba – dove è recluso dal 7 aprile 2018 per corruzione – ha un solo pensiero in mente: convolare a giuste nozze, per la terza volta avendo seppellito entrambe le mogli precedenti. A rendere noto l’affaire amoroso è stato l’economista Luiz Carlos Bresser Pereira, estimatore di Lula, già tre volte ministro e ispiratosi nei suoi saggi sempre e solo a mostri sacri della sinistra mondiale da Marx e Keynes, passando per Celso Furtado e John Kenneth Galbraith.
Dopo avere visitato giovedì scorso in carcere Lula regalandogli il suo ultimo libro, «La Costruzione politica del Brasile», Bresser non ha resistito all’impulso di esternare sul suo Twitter che Lula «è in ottima forma psicofisica» ed è pronto «a dimostrare la sua innocenza» ma, soprattutto, che è «appassionato per una donna» e «che si sposerà non appena uscirà di prigione». I media brasiliani sono andati alla ricerca del nome, e il giornalista Guilherme Amado della rivista Época ha scoperto che la fidanzata in questione è una sociologa, tal Rosângela da Silva, che visita ogni settimana l’ex presidente in prigione.
La femme fatale ha una quarantina d’anni, un sorriso solare, un soprannome, Janja, e conosce Lula da una ventina d’anni, dai tempi delle prime Carovane della cittadinanza, con cui l’ex sindacalista girava in bus il Brasile per fare campagna elettorale. «I due stanno però insieme da oltre un anno, da prima che l’ex presidente finisse in galera» è la notizia confermata da più compagni di partito di Lula, il PT, sia ad Amado che ai reporter del quotidiano Folha de Sao Paulo, anche loro a caccia di più informazioni su Rosângela.
Occhialoni stile anni 70 che le danno quell’aria da intellettuale che manca invece al 73enne Lula, «la passione dell’ex presidente per la sociologa dimostra che non sarà solo un amore estivo» conferma anche O Globo, il principale quotidiano di Rio, aggiungendo poi un ulteriore elemento, ovvero che «il leader del Partito dei lavoratori, da tempo porta un anello di fidanzamento all’anulare della mano destra». Caustico il commento del sito politico O Antagonista, consapevole che presto per Lula si spalancheranno le porte della cella per passare ai domiciliari: «Oltre alla fede nuziale tra poco dovrà usare anche una cavigliera elettronica».
Vedovo inconsolabile da meno di due anni di dona Marisa e appoggiato dalla campagna internazionale denominata Lula livre («Lula libero» in italiano) che lo ha anche candidato al Nobel, ora molti in Brasile sui social hanno lanciato con la solita acida ironia maschilista verdeoro che per Lula la vera libertà è finita, visto il nuovo matrimonio alle porte. Anche se lui ieri, intervistato dal giornale Valor, ha minimizzato: «Sono migliaia le donne che mi amano in Brasile così come migliaia le richieste di matrimonio che ho ricevuto per lettera». Rosângela probabilmente non ha gradito.