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 2019  maggio 23 Giovedì calendario

Parigi avrà il suo Central Park

La vista dal piazzale del Trocadéro in prospettiva sulla Torre Eiffel è spettacolare. Ma scendendo lungo le scalinate fino alla base di quel colosso di ferro e oltre, sullo Champ-de-Mars, si è inghiottiti da un fiume di turisti (e di venditori illegali di mini Tour Eiffel di metallo). E si attraversano strade con il traffico inesorabilmente bloccato da taxi e pullman. Gli spazi verdi diventano sempre più secchi e tristi man mano che incalza l’estate. Ecco, qui, invece, nascerà «il più grande giardino di Parigi», come l’ha definito Kathryn Gustafson, paesaggista americana. Niente più auto. Solo bici e pedoni.
Se New York ha il Central Park, Londra l’Hyde Park e Berlino il Mauer Park, anche Parigi potrà contare su un polmone verde di 54 ettari intorno alla Torre Eiffel. Si estenderà dal Trocadéro, sulla riva destra della Senna, fino all’Ecole militaire, su quella sinistra, passando attraverso il ponte d’Iéna. La sindaca Anne Hidalgo (alla quale, malgrado il tracollo del suo partito, quello socialista, piacerebbe essere rieletta alle municipali del 2020) aveva già chiuso, dal 2016, la strada a scorrimento veloce lungo la Senna, trasformandola in area pedonale. Poi, nel gennaio 2018 aveva lanciato un concorso per questo nuovo progetto, appena vinto da Gustafson, 67 anni, che conosce bene la Francia: si laureò alla scuola nazionale di architettura del paesaggio di Versailles.
Vuole ridare continuità a questo spazio, «oggi diviso tra tante piccole cose che non funzionano – ha spiegato -. Voglio far rivivere un paesaggio troppo a lungo schiacciato dall’auto». Che è onnipresente già nella vasta piazza del Trocadéro: nel futuro le vetture passeranno solo nella sua metà esterna, mentre il resto sarà occupato da un’arena vegetalizzata. Il verde sarà intensificato anche nell’area che scende sotto il piazzale, con vista sulla Torre Eiffel, costruita per l’Esposizione universale del 1889, e il palazzo di Chaillot, che invece è un ricordino in stile neoclassico di quella del 1937. Niente più traffico davanti alla Senna e sul ponte d’Iéna, che risale al primo Ottocento (lì sopra cresceranno alberi e un prato al centro). Molte più piante ancora sul campo di Marte, memorabile luogo di adunate e feste durante la Rivoluzione francese. E fino all’Ecole militaire, prestigiosa scuola militare, nell’edificio costruito sotto Luigi XV alla metà del ‘700.
I lavori inizieranno l’anno prossimo, per concludersi nel 2030, ma la parte più importante sarà pronta per il 2024, quando a Parigi si terranno i Giochi olimpici (e sullo Champ-de-Mars le prove di beach-volley). I 78 milioni di euro necessari verranno dai fondi pagati per la concessione al comune dalla società privata che gestisce la Torre Eiffel. Il progetto deve servire ai turisti (ogni anno in 7 milioni salgono sulla torre e 20 in tutto si recano sul posto, almeno a fare un selfie), ma anche agli abitanti della capitale, «perché Parigi non diventi una città-museo come Roma», ha sottolineato Hidalgo. D’altra parte, secondo l’ultimo rapporto del Senseable Lab del Mit di Boston, appena l’8,8% della superficie di Parigi è occupata da spazi verdi contro il 16,2% di Torino, il 20,6% di Amsterdam e il 29,3% di Singapore (prima nel mondo).
Le polemiche non mancano. Secondo Danièle Giazzi, dei Repubblicani (destra), eletta alla guida del 16° arrondissement, dove si trova il Trocadéro, «si continuano a gettare auto fuori Parigi ma questa non è la soluzione a tutti i problemi». La Hidalgo, comunque, è determinata. La sua battaglia ecologista piace a una città sempre più gentrificata. E le elezioni sono dietro l’angolo.