ItaliaOggi, 23 maggio 2019
Israele nello show biz mondiale
L’Eurovision song Contest, andato in onda in tutto il mondo dal Convention Center di Tel Aviv, con la serata finale, sabato scorso, presentata anche dalla supermodella e conduttrice israeliana, Bar Refaeli, e Madonna come ospite con due ragazze abbracciate che sulla schiena avevano la bandiere di Israele e Palestina, è stata la terza edizione organizzata da Israele.Lo Stato è passato dai bombardamenti al festival della canzone in cinque serate che è un’immagine di gioia e di normalità, con una folla di turisti nel parco Charles Clore trasformato in una fiera dell’Eurovision. Una gara che ogni anno viene seguita da qualcosa come 200 milioni di telespettatori, secondo quanto ha riportato Le Figaro. La kermesse propone attrazioni e cibo di strada. Comunque, Tel Aviv danza su un vulcano chiamato Gaza.
Organizzando per la terza volta l’Eurovision, lo Stato ebraico, secondo Le Figaro, intende sviluppare il proprio «soft power» e dimostrare che è entrato in una nuova era. Tuttavia, la questione palestinese si è infilata nella festa aumentando le polemiche.
Dal 4 maggio una pioggia di razzi è piombata sul Sud del paese fino ai primi giorni dell’Eurovision, con 23 morti sul fronte palestinese e 4 in territorio israeliano. Un accordo per il «cessate il fuoco» è stato trovato lunedì, alla vigilia dell’inizio della kermesse canora.
La grande preoccupazione degli organizzatori era quella di venire a trovarsi a confronto con manifestanti durante le dirette televisive.
Il gruppo islandese électro-metal Hatari, presentato come uno dei favoriti della gara canora, ha moltiplicato le dichiarazioni a favore dei palestinesi. E, la seconda giornata del festival, mercoledì, ha registrato la manifestazione anti israeliana a Tel Aviv che invitava a boicottare la competizione canora vinta dall’Olanda con il brano di Duncan Laurence «Arcade», e, al secondo posto, è arrivata l’Italia con il vincitore di Sanremo 2019, Mahmood che ha cantato la sua «Soldi».
Ma c’è chi la pensa diversamente: Netta Barzilai, cantante israeliana laureata dell’Eurovision 2018, ha sottolineato il valore di questa manifestazione: «essere sulla stessa scena, quale che sia la propria religione, le proprie origini, il proprio colore della pelle e la propria cultura, è partecipare a una festa della luce. Boicottare la luce è diffondere le tenebre».
Israele ha ottenuto il diritto di organizzare l’edizione 2019 dell’eurovision grazie alla vittoria, l’anno scorso, di Netta Barzilai e inizialmente la kermesse si sarebbe dovuta tenere a Gerusalemme, ma poi la scelta è caduta su Tel Aviv perchè Gerusalemme non è riconosciuta come capitale dello Stato di Israele.
Comunque sia, la kermesse canora è stata una lunga vetrina per il Paese.