Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  maggio 23 Giovedì calendario

Diritto & Rovescio

Ieri Claudio Plazzotta, su ItaliaOggi, ha riferito in esclusiva sul vertiginoso cambio di poltrone che è stato deciso dal dg della Rai, Salini. Molte teste sono saltate, sostituite da altre. Ma le teste saltate non sono state rimesse sul mercato come, ai sensi del contratto nazionale di lavoro, avviene per i dirigenti di qualsiasi impresa italiana, ad eccezione della Rai che, evidentemente, potendo contare sul canone obbligatorio, viene considerata una repubblica a parte, di sprecare risorse. I dirigenti sostituiti sono stati infatti «messi a disposizione» del dg Rai. Tradotto in un italiano comprensibile, essi sono stati messi da parte, non faranno niente, ma conserveranno il sontuoso stipendio, l’ufficio, la segretaria e i molti benefit relativi alla (passata) carica e che restano loro attaccati nonostante non facciano più nulla. Intanto, anche se i giornalisti Rai sono 1.729, che per l’ex dg Gubitosi dovevano essere ridotti di 330 unità (è stato cacciato prima lui), ne sono stati assunti altri 69.