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 2019  maggio 22 Mercoledì calendario

Biografia di Niki Lauda

Niki Lauda (1949-2019). Dirigente sportivo. Presidente non esecutivo della Mercedes Amg F1 (dal 2012). Imprenditore. Ex pilota automobilistico di Formula 1 (March, Brm, Ferrari, Brabham, McLaren). Vincitore di tre mondiali automobilistici: due con la Ferrari (1975 e 1977) e uno con la McLaren (1984). «La cosa più importante per capire come va una macchina è il culo». «Quando era ancora un ragazzo che sognava di sfondare nell’automobilismo, litigò furiosamente con il nonno banchiere, che, non contemplando l’idea che un Lauda potesse fare il pilota, tentò di sbarrargli ogni porta. I due non si parlarono mai più» (Paolo Ianieri). «Aveva firmato le cambiali per pagarsi le corse agli inizi, contraendo un grosso debito con una banca per poter accedere in F1 con la March e continuare a farlo con la Brm. A un certo punto, gli introiti – ovvero i premi d’arrivo – non erano più stati sufficienti per pagare le rate perché i risultati erano sotto le sue aspettative e, in un momento di follia, Niki aveva persino pensato di farla finita. Era stato Montecarlo a salvarlo. Non la roulette, ma il Gran premio del 1973. Nel quale lottò come un matto con una Brm poco stabile, tanto da ritrovarsi al terzo posto alle spalle di Jackie Stewart ed Emerson Fittipaldi. Fu in quel momento che i tifosi della F1 scoprirono le sue qualità». […] «Il 1975, invece, fu tutto all’insegna di Niki […] e la Ferrari tornò a conquistare il titolo che aspettava dal lontano 1964, l’anno di John Surtees. […] «Le vicende della stagione 1976 sono state raccontate innumerevoli volte, perfino al cinema. […] L’austriaco pareva già avere il mondiale quasi in tasca. Però il 1° agosto 1976 si corse in Germania al Nürburgring Nordschleife, l’inferno verde. Che si trasformò in un vero inferno di fuoco per Niki Lauda. […] Al secondo giro, alla Bergwerk, una curva a sinistra abbastanza secca, che però si prendeva a circa 200 km/h, la Ferrari di Lauda toccò il cordolo e s’intraversò bruscamente in uscita. La macchina si schiantò contro il guardrail e prese fuoco […]» (Leonardo Coen). «Lauda, cosa ricorda dello schianto? “Niente. […] Come se non fosse mai successo. […] Più l’incidente è terribile, più un pilota deve sforzarsi di eliminare ogni immagine, ogni sensazione. Se ricordi, entri in macchina e tremi […]. Il Nürburgring nel ’76 è stato il peggior momento della sua vita? “No. Il momento più tragico è stato nel maggio del ’91, quando un aereo della mia compagnia [la Lauda Air, comprata nel 1979] è esploso in volo per un guasto tecnico dovuto alla progettazione: 233 morti. Il Nürburgring ha coinvolto solo me. E Arturo Merzario, che mi ha salvato la vita”» (Stefano Mancini). «Il 1977 è un anno trionfale per l’austriaco, che vince il suo secondo mondiale .  Il 1984, è quello del terzo titolo mondiale ottenuto su Prost, più giovane dell’austriaco di sei anni. […] Nel 1985, ultimo anno di Niki in F1, c’è spazio ancora per una vittoria in quel di Zandvoort, Olanda, dove Lauda ha la meglio sui due giovani leoni, Prost e Senna: la vettura è una McLaren MP4/2» (Coen). Salute travagliata. Due trapianti di rene: il primo, nel 1997, grazie al rene donatogli dal fratello Florian, che però dopo qualche anno smise di funzionare, e dovette quindi essere sostituito nel 2005 da quello donatogli da Birgit Wetzinger (classe 1979), ex hostess della sua compagnia aerea con cui era all’epoca fidanzato, e che nel 2008 prese in moglie. Un trapianto di polmone nell’agosto 2018, per i postumi dell’incidente del 1976. Un ultimo ricovero d’urgenza nel gennaio 2019 per una grave forma influenzale. Pare avesse il braccino corto: «Al tempo giravamo spesso sul circuito di Fiorano, poi alla sera andavamo a mangiare all’hotel Canal Grande: al momento di pagare non si trovava mai…» (Luca Cordero di Montezemolo). Cinque figli: due, Lucas (1979) e Mathias (1981) dalla prima moglie, l’ex modella Marlene Knaus; uno, Christian (1982), da una relazione extraconiugale; gli ultimi due, i gemelli Max e Mia (2009), dalla seconda moglie, Birgit Wetzinger.