Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  maggio 22 Mercoledì calendario

Il libro a luci rosse sul sindaco di Mantova

Duecentoventi pagine stampate clandestinamente e distribuite porta a porta in giro per la città. Il titolo promette pruderie: «Cinquanta e più... sfumature di giallo». Il testo va oltre: è un volumetto di scandali sessuali ambientati nei palazzi del potere di Mantova, tornata così al centro della cronaca hard». Anche perché ieri è scattato un provvedimento che ha del clamoroso: l’autrice, Lorena Buzzago, ex maestra d’asilo, è finita in carcere con l’accusa di atti persecutori nei confronti del sindaco Mattia Palazzi e del capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Baschieri, entrambi «protagonisti» del libro insieme con vari personaggi della vita cittadina, politici, magistrati, uomini delle forze dell’ordine.
L’ordinanza arriva come ultimo atto di una vicenda della quale il pamphlet è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La donna è infatti al centro di due indagini della Procura di Mantova culminate con altrettante richieste di rinvio a giudizio per gli stessi reati commessi soprattutto a danno di Palazzi. Contro di lei anche un provvedimento «bipartisan» del gip che le imponeva di tenere una certa distanza dal sindaco Pd e dal consigliere dell’opposizione, il forzista Baschieri. «Almeno 200 metri», precisava prudentemente il magistrato. Ad abundantiam, la Questura si è mossa con vari ammonimenti, considerato che anche lì sono piovute richieste d’interventi urgenti. «La signora ha distribuito un memoriale dal contenuto diffamatorio, continuando a postare messaggi su Facebook dello stesso tenore, violando così gli obblighi ai quali era tenuta», spiegano gli inquirenti. Incurante dei provvedimenti, Buzzago è stata pure abbandonata dalla sua avvocata che ha deciso di rimettere il mandato. «Lorena dice di non aver diffuso il libro – fa sapere un’amica della donna —. Le hanno rubato le copie cartacee e una chiavetta e qualcuno ha pensato di distribuirlo».
L’intera storia nasce come strascico dell’inchiesta che due anni fa vide indagato lo stesso sindaco per una concussione nei confronti di un’altra donna, Elisa Nizzoli, vicepresidente di un’associazione culturale e amica di Buzzago. In quel caso l’accusa era di aver chiesto favori sessuali in cambio di contribuiti pubblici ed era basata su tre messaggini sospetti. Tutto cadde quando la Nizzoli venne interrogata dal procuratore: «Quei messaggi me li sono inventati». Finale kafkiano, con Palazzi archiviato e Nizzoli indagata. E ora c’è pure l’amica. Che proprio oggi è chiamata davanti al giudice che deve decidere se mandarla a processo. Querele, indagini, processi. Sono le cinquanta sfumature giudiziarie di una vicenda senza fine.