ItaliaOggi, 22 maggio 2019
Diritto & Rovescio
Non poteva che finire così. A furia di sostenere gli occupatori di case altrui, era inevitabile che venissero occupate anche le case di chi sosteneva gli espropri proletari. Inoltre, a furia di usare l’epiteto di fascista per chiudere la bocca a chi non è consenziente (il temine fascista è ormai usato come i cerotti ai tempi dei sequestri di persona), i confitti si sviluppano scagliandosi a vicenda l’epiteto di fascista. Vince, non chi ha ragione, ma chi ha più media a sua disposizione. Adesso è la volta del collettivo antagonista milanese Circolo dell’Hotel che ha occupato uno spazio di Jacopo Fo (figlio del premio Nobel) accusandolo di essere fascista. Jacopo ha replicato dicendo che gli «sembra strano fare dell’antifascismo colpendo chi dai fascisti ha subito ogni sorta di violenza e sopruso». Anche se dimentica che Dario, il padre, fu anche un milite repubblichino prima di imboccare la retta via. La scelta giusta sarebbe impedire che la gente metta le mani sui beni altrui. Lo diceva anche uno dei dieci comandamenti che però non va più di moda.