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 2019  maggio 21 Martedì calendario

Chili di troppo e chili che mancano

Due estremi del problema dilagante della cattiva alimentazione. C’è chi lotta con i chili di troppo e chi lotta per i chili che non arrivano.
Al cuore c’è sempre qualche forma di malnutrizione. Si può essere malnutriti non solo se si è eccessivamente magri, ma anche quando il grasso ci assale. Lo ricorda l’Unicef nel documento «Diamogli peso»: «Si tratta di una vera e propria epidemia. Si stima che 38,3 milioni di bambini e adolescenti nel mondo siano in sovrappeso, correndo un rischio maggiore di trovarsi da adulti in una condizione di obesità».
«Sovrappeso e obesità - aggiunge il documento - rappresentano un volto nuovo della malnutrizione, plasmato almeno in parte dalle strategie di marketing dell’industria alimentare e da un maggiore accesso a cibi lavorati a livello industriale, oltre che da una minore attività fisica». Quindi il problema è riconducibile anche alle caratteristiche di ciò che ingeriamo. «I chili di troppo, nella maggioranza dei casi, sono riconducibili a una cattiva alimentazione, non corretta dal punto di vista sia qualitativo sia quantitativo», spiega Stefano Erzegovesi, psichiatra, nutrizionista e responsabile del Centro disturbi del comportamento alimentare dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «Troppi prodotti raffinati, tanta farina bianca, tanti zuccheri e grassi industriali e troppi prodotti animali non contraddistinguono una dieta sana ed equilibrata. E poi si deve fare attenzione alle porzioni».
Sotto accusa la pubblicità «all you can eat», che istiga a mangiare di più spendendo meno. E così si finisce con l’essere bombardati da messaggi contraddittori che, da un lato, spingono alla magrezza e dall’altro a ingozzarsi. «L’invito induce a essere forti consumatori e confligge con il modello della magrezza, anche eccessiva, quale chiave del successo».
Fare più attenzione alle abitudini a tavola - e, se necessario, cambiarle - è fondamentale. «In caso di chili di troppo, però, attenzione a non mettere al bando i grassi, etichettandoli come “veleno”. I grassi non ci rendono grassi. Sono essenziali: contribuiscono al senso di sazietà e forniscono energia al cervello, ma è importante scegliere quelli giusti», dice Erzegoversi. Quelli buoni sono l’olio extravergine d’oliva, i semi oleaginosi, la frutta a guscio e alcuni pesci.
Si deve, invece, stare alla larga dal cibo-spazzatura (prima di tutto le merendine), povero dal punto di vista nutrizionale e gratificante per il cervello, concentrato com’è di sale, zuccheri e grassi. Il consiglio è ritrovare il piacere di mangiare sano e, per non strafare in termini di quantità, Erzegovesi raccomanda di mangiare in compagnia, non distratti da smartphone, tv o tablet, e di concedersi almeno 30 minuti per un pasto. La fretta non è una buona commensale.
«Se alcuni finiscono con il perdere il controllo davanti al cibo-spazzatura, c’è chi si sente gratificato nell’esercitare un controllo totale su ciò che mangia, finendo con l’essere drogato di restrizione», aggiunge Erzegovesi. Il risultato: magri, sempre più magri. A volte da morire. Ma non c ’è solo la realtà estrema dell’anoressia. Ci sono altri possibili motivi di una condizione di sottopeso. «Si può trattare di problemi gastrointestinali come la celiachia (l’unica vera intolleranza al glutine), di altre malattie organiche (autoimmuni oppure oncologiche) o, ancora, di carenze nutrizionali da ortoressia, vale a dire la fissazione per il cibo sano. Allora, prima di mangiare di tutto e di più per mettere su chili, il consiglio è rivolgersi al medico».
C’è anche chi, però, è magro di costituzione e deve la propria magrezza a un «metabolismo sprecone». Anche in questo caso è fondamentale un’alimentazione equilibrata e regolare e, ancora di più, «la buona abitudine degli spuntini tra un pasto e l’altro per ovviare ai deficit energetici». Un ulteriore suggerimento è stare alla larga da comportamenti alimentari incontrollati. «Sono scelte che privano la persona di nutrienti importanti. È il caso dei vegani estremisti - che sono estremisti prima che vegani - o dei discepoli di altre diete sbilanciate, che determinano carenze oggettive. Il “paleo”, per esempio, dice no ai carboidrati», mentre altri «forzati» di diete assurde rinunciano alle integrazioni vitaminiche. Così l’organismo viene privato di elementi essenziali per funzionare. Bene e in modo armonico.