La Lettura, 19 maggio 2019
Il rabbino e l’allievo visti da Kaufmann
La storia di Isidor Kaufmann (1853-1921) assomiglia molto a quella di uno dei tanti personaggi dei fratelli Singer, di Isaac come di Israel: nato a Vienna, origini ungheresi, una carriera da pittore trascorsa viaggiando attraverso la Vecchia Europa alla ricerca di storie, personaggi e situazioni della diaspora ebraica da dipingere. Logico, allora, che nell’asta dedicata all’arte giudaica in programma nella sede newyorkese di Sotheby’s (a un passo dal Jewish Museum dove si conserva una delle opere più conosciute di Kaufmann, L’uomo con il cappello di pelliccia del 1910) il 5 giugno, questo doppio ritratto di un rabbino con un giovane allievo che forse potrebbe essere addirittura il figlio sia uno dei lotti più attesi (e più cari): stima di partenza, 300 mila – 500 mila dollari. Da Sotheby’s questo olio su tela datato ai primi anni del Novecento (21 centimetri per 26,7) arriva da una collezione privata e racconta, ancora una volta, una storia costellata di simboli della fede ebraica (a cominciare da quelli della Torah ricamati sul tessuto giallo-ocra che fa da sfondo). Anche se la forza e la bellezza di questo quadro di Kaufmann sta soprattutto negli sguardi e nelle espressioni del rabbino e del giovane allievo. Sguardi che per intensità e profondità superano gli stessi confini della religione, per diventare universali.